Meglio tardi che mai: all’Assemblea Onu per l’Ambiente è atteso un trattato sull’inquinamento da plastica

La prossima settimana, a Nairobi, l’Assemblea Onu per l’Ambiente discuteranno su un futuro accordo internazionale contro l’inquinamento da plastica. Saranno presenti 193 Paesi oltre a rappresentanti della società civile da tutto il mondo. Si parlerà di limitazione della produzione, di stop alla plastica monouso, di riutilizzo e riciclo. Nel frattempo, i danni ambientali della plastica aumentano sempre di più.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Michele Mastandrea 26 Febbraio 2022

Un singolo sacchetto di plastica viene utilizzato in media per 12 minuti. Eppure, ma probabilmente lo sai già, ci mette fino a mille anni per decomporsi. È solo un esempio dei gravissimi danni all’ambiente dovuti a questo materiale. Un problema ormai molto sentito in tutto il mondo. Te lo conferma anche un sondaggio Ipsos, per cui il 90% dei cittadini di 28 Paesi differenti sarebbe favorevole a un trattato internazionale sul tema dell’inquinamento da plastica.

La buona notizia è che si sta andando in questa direzione. Di un simile accordo si discuterà infatti a Nairobi, capitale del Kenya, la prossima settimana. L’occasione sarà la quinta sessione dell’Assemblea Onu sull’ambiente, in programma dal 28 febbraio al 2 marzo. Parteciperanno delegazioni di 193 Paesi, oltre a esponenti di associazioni ambientaliste, della società civile e del mondo imprenditoriale. Per la presidentessa del Programma Onu per l'ambiente, Inger Pedersen, un simile provvedimento sarebbe "la più grande svolta ambientale" dagli Accordi di Parigi del 2015.

Cosa contiene la bozza di trattato

Uno degli obiettivi dell'Assemblea sarà trovare il consenso a firmare un trattato legalmente vincolante, in grado dunque di affrontare seriamente il problema e di sanzionare chi non rispetterà gli accordi. Una proposta congiunta presentata da Perù e Ruanda sembra essere la base su cui verranno iniziate le trattative, che dovranno poi essere portate avanti da un apposito comitato internazionale. Sarebbero già 60 i Paesi a favore della bozza di trattato, su cui gli Stati partecipanti all’Assemblea dovranno esprimersi formalmente.

I temi su cui si sta cercando un accordo sono la limitazione alla produzione e all’utilizzo di plastica monouso, la definizione di una strategia di economia circolare per la plastica, il contrasto al marine litter, ovvero l'inquinamento dovuto alla dispersione di rifiuti nei mari. Ai Paesi membri dovrebbe essere richiesto di realizzare dei Piani nazionali per l’utilizzo e il riciclo della plastica. Ma ulteriori temi e proposte potrebbero emergere nel corso nel dibattito.

C'è sempre meno tempo

In ogni caso, sarà difficile a livello di tempi tecnici che il trattato possa entrare in vigore prima del 2024. Nel frattempo, come forse saprai, la situazione peggiora ogni giorno che passa senza fare niente. Ogni anno vengono prodotte 400 milioni di tonnellate di plastica in più, e alcune previsioni affermano che questa cifra potrebbe raddoppiare da qui al 2040. Si tratta di un materiale la cui produzione è estremamente inquinante, difficile da riciclare e dai tempi di decadimento lunghissimi. Solo il 9% della plastica è infatti riciclato secondo l’Ocse.

L’inquinamento incide soprattutto sui mari, dove finisce moltissima della plastica che usiamo. Mettendo a rischio ecosistemi decisivi per il pianeta, come le barriere coralline e le foreste di mangrovie, ma anche la qualità della nostra alimentazione. La plastica si trova anche in forma di microparticelle mangiate dai pesci, che in seguito arrivano sulla nostra tavola. E le previsioni sono drammatiche: secondo il Wwf l’inquinamento da plastica degli oceani aumenterà di 4 volte solo da qui al 2050. Motivo per agire il più rapidamente possibile.