Metodi alternativi alla sperimentazione animale: in arrivo un database pubblico europeo

Il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla creazione, proposta dall’eurodeputata dei Verdi Eleonora Evi, del primo database pubblico che mette a disposizione della comunità scientifica e dei comitati etici le informazioni sui modelli di successo basati su metodi alternativi all’utilizzo di animali.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 30 Novembre 2021

Quando si parla di sperimentazione animale, il dibattito si infiamma subito. Mettiamo invece subito da parte le polemiche: lo sviluppo di metodi alternativi che non prevedano l'utilizzo di animali da laboratorio (o che comunque ne comportino una riduzione) non è un chiodo fisso delle associazioni animaliste, ma un obiettivo a cui tendono anche i ricercatori.

C'è però da dire che la comunità scientifica non sempre è adeguatamente aggiornata su questo argomento; lo scambio di dati e informazioni non può dunque che essere la condizione necessaria per l'avanzamento nella ricerca di metodi alternativi alla sperimentazione animale. Ecco perché è un importante passo in avanti la creazione di un database pubblico a livello europeo che raccoglie le informazioni sui modelli di successo basati sui metodi non animali (in sigla NAMs). È questa infatti una delle misure che verranno finanziate con il budget 2022 approvato lo scorso 22 novembre – con 550 sì, 77 no e 62 astensioni – dal Parlamento Europeo. La proposta è stata presentata dall'europarlamentare di Europa Verde Eleonora Evi con l'obiettivo di facilitare ed accelerare la transizione verso metodologie basate sulla biologia umana, anziché sulla sperimentazione animale.

"Troppo spesso la sperimentazione animale viene praticata nonostante esistano metodi alternativi e sostitutivi validi ed efficaci, perché questi metodi sono spesso sconosciuti ai ricercatori e ai comitati etici preposti a verificare che l’impiego degli animali «sia necessario e insostituibile» in virtù dell’assenza di metodi alternativi", ha scritto l'eurodeputata in un post su Facebook. "Con l’approvazione del mio progetto l’Ue compie un passo decisivo per mettere fine all’inutile tortura di milioni di animali e consentire finalmente avanzamenti concreti nella comprensione e nella cura di malattie che i metodi animali, attualmente utilizzati, non sono riusciti ad ottenere".