Miglioramento genetico delle piante, cosa prevede la proposta di legge sul genome editing e cisgenesi

Nel settore agroalimentare sempre più spesso si sente parlare di editing genetico e di cisgenesi. Processi che potrebbero aiutare l’essere umano ad adattarsi ai cambiamenti climatici e non solo.
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Francesco Castagna 7 Aprile 2023

No alla carne geneticamente modificata, sì alla sperimentazione scientifica sull'editing genetico e la cisgenesi. Questa è la linea che il governo, più specificatamente di Fratelli d'Italia, vuole portare avanti sulla ricerca scientifica con il Ddl De Carlo.

La proposta del senatore Luca De Carlo è stata accolta con favore dal Crea – Centro di ricerca Alimenti e nutrizione, che si è detto soddisfatto per l'avvio di una discussione sul disegno di legge che consente la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita.

In un comunicato stampa viene riportata una dichiarazione di Stefano Vaccari, Direttore del CREA, che ha definito la decisione "un passo veramente importante per consentire di testare in campo le nuove varietà ottenute dai ricercatori con le tecniche di genome editing".

Il Crea infatti è attivo da anni nel campo dello sviluppo di varietà di coltivazioni resistenti e resilienti, in grado di aiutare il settore agroalimentare italiano ad affrontare le sfide della transizione ecologica e gli effetti del cambiamento climatico.

Ma quindi, stiamo parlando di Ogm oppure no? In realtà non è corretto definire queste coltivazioni come organismi geneticamente modificati, sarebbe meglio parlare di TEA, le tecnologie di evoluzione assistita. Di cosa si tratta? Sono tecniche che secondo gli agricoltori potrebbero tranquillamente rispettare i principi del Farm to fork, ovvero:

  • una produzione alimentare sostenibile
  • sicurezza alimentare
  • una filiera alimentare sostenibile dall’inizio alla fine
  • il consumo di cibi sostenibili e abitudini  alimentari sane
  • riduzione degli sprechi alimentari
  • contrasto delle frodi alimentari

Differenza tra Tea e Ogm

Qual è quindi la distinzione tra i due processi? Se per il primo (TEA) si replicano semplicemente dei processi previsti già in natura, per il secondo (OGM) le modifiche possono avvenire anche tra regni diversi (piante e batteri).

La differenza è sostanziale, tanto che sia la filiera italiana che quella degli altri Paesi membri ha inviato un appello all'Unione europea perché sia fatta una legislazione ad hoc per le TEA, dal momento che le coltivazioni ottenute con queste tecniche non contengono Dna di altri organismi.

Questo anche a fronte di una recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea. L'EFSA infatti aveva richiesto un parere in merito alla Commissione Europea, che ha affermato come alcune modalità di genoma editing siano più assimilabili ai processi tradizionali che a quelli che generano gli OGM.

Ma le sentenze spesso non seguono sempre la stessa posizione, perché sempre la Corte di Giustizia Europea ha deciso nel 2018 che "tutte le tecniche di mutagenesi danno luogo ad OGM e che solo gli organismi ottenuti con tecniche di mutagenesi convenzionali e con una storia d’uso sono escluse dall’applicazione della Direttiva EU 2001/18″.

Si tratterebbe di un passaggio epocale per la filiera agroalimentare italiana, che per la prima volta sta aprendo a questo tipo di sperimentazione viste le difficoltà dovute alla siccità e al caro-energia.

Piante più resistenti ai fenomeni del cambiamento climatico, quindi, di questo si è parlato anche il 14 marzo 2023 a Roma, come riportano le agenzie, durante un evento che si è svolto stamattina a Roma, dove è stato illustrato il paper "Nuove tecniche genomiche genome editing e cisgenesi" di Cluster Agrifood Nazionale, Crea e Federchimica Biotec.

Nel documento infatti si legge che le "Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), si configura come strategia fondamentale per selezionare piante, animali o cellule capaci di fornire prodotti in grado di garantire una produzione adeguata di alimenti aumentandone il valore nutrizionale e la salubrità, in un contesto quanto più sostenibile possibile".

Si fa anche riferimento alla situazione attuale, e di come, in un contesto in cui i Paesi devono affrontare le conseguenze del conflitto russo-ucraino, per i tre organismi (Cluster Agrifood Nazionale, Crea e Federchimica Biotec) sia fondamentale che l'UE riveda la sua strategia Farm to Fork a favore di queste pratiche "per garantire un approvvigionamento sufficiente di alimenti all’Unione Europea senza compromettere troppo gli obiettivi di sostenibilità ambientale".

Tutto ciò viene menzionato anche nel Ddl De Carlo, che parlando di TEA fa riferimento a due tecniche in particolare: l'editing genetico e la cisgenesi. In Italia vengono quindi chiamate Tecnologie di evoluzione assistita, ma sono anche conosciute come NGT, ovvero Nuove Tecniche Genomiche.

Editing genetico

Il primo processo, tra le TEA, è l'editing genetico: una tecnologia in grado di offrire la possibilità di modificare una sequenza di DNA senza però spostarla dalla sua posizione naturale all'interno del genoma. Ma in che modo? La tecnologia più efficace attualmente è la CRISPR/CAS9.

Si tratta di un processo di ingegneria genetica che, come spiegano i ricercatori dell'Università di Trento, funziona come "una sorta di forbice molecolare in grado di tagliare un DNA bersaglio, che può essere programmata per effettuare specifiche modifiche al genoma di una cellula, sia questa animale, umana o vegetale". Ciò avviene tramite l'enzima CAS9, una "nucleasi" in grado, grazie a un piccolo RNA che funziona da "molecola guida", di intercettare la parte di DNA su cui effettuare la modifica e di tagliarla.

Proprio per la sua precisione questo meccanismo viene utilizzato spesso per rendere un organismo resistente a un parassita o più resistente agli effetti dei cambiamenti climatici.

Cisgenesi

La seconda tecnologia che potrebbe essere adottata a livello commerciale nel settore agroalimentare è la cisgenesi: la produzione di organismi cisgenici, ovvero tutti quelli in cui si modificano o integrano geni appartenenti alla pianta stessa o a specie correlate.

Cosa accade quindi durante questo processo? Un gene viene trasferito tra due individui della stessa specie o geneticamente simili tali da permettere incroci tra specie.

Quali sono quindi gli effetti positivi di queste tecnologie?

  • l'introduzione di resistenze alle principali patologie
  • la resistenza ai cambiamenti climatici
  • modifica di alcune caratteristiche genetiche animali per migliorare il loro trattamento. Come l'abbandono della pratica della decornificazione per i vitelli, tramite l'utilizzo dell'editing genetico.