Migliorare la qualità dell’aria di casa: i nostri consigli

Come possiamo migliorare la qualità dell’aria che respiriamo in casa? Ecco i nostri consigli e come, anche la tecnologia, può venirci in aiuto.

Non sempre la casa è un’oasi felice 

Quando parliamo di inquinamento, smog e polveri sottili, siamo propensi ad associarli all’aria che respiriamo all’esterno. Tuttavia, dato che il 90% del nostro tempo lo passiamo in ambienti chiusi, è proprio l’inquinamento indoor ad avere dirette ripercussioni sulla nostra salute. In molti conoscono gli effetti di alcuni elementi naturali come muffe, funghi e acari, che stanziano nelle nostre case e possono dar origine a disturbi diversi; poche persone, invece, sanno che la presenza di sostanze di origine industriale come formaldeide e particolato possono essere causa di inquinamento domestico. Purtroppo, aprire semplicemente le finestre a volte non sempre basta, soprattutto se si abita in città o in una via trafficata. Ecco allora 6 utili consigli per migliorare la qualità dell’aria in casa.

Prodotti ecologici per la pulizia della casa

Acquistare al supermercato prodotti industriali per la pulizia è una prassi comune che ci ha spinto a dimenticare le alternative bio o i sempre validi “consigli della nonna”, con i quali si ottengono ottimi risultati senza impattare negativamente sull’aria che respiriamo. Per le pulizie casalinghe, in alternativa ai detergenti industriali, per disinfettare casa e superfici si può preferire l’uso di limone, aceto di vino bianco e bicarbonato di sodio. Un consiglio sempre valido è quello di ridurre al minimo l’uso di prodotti che sviluppano sostanze chimiche dannose come gli spray e di usare dei profumatori naturali come le bucce di arance, limoni e mandarini da sistemare sui termosifoni al posto di deodoranti e candele.

Umidità e temperatura, due alleati

Due elementi che vanno a braccetto sono l’umidità e la temperatura: il loro connubio, infatti, potrebbe sviluppare muffe e batteri, perciò vanno monitorati con frequenza. Esistono due strumenti che possono aiutarti in questo: l’igrometro e un termometro. Con l’igrometro si può misurare la quantità di umidità presente nell’appartamento che dovrebbe oscillare sempre fra il 40% e il 50%; con il termometro invece la temperatura ambientale che non dovrebbe mai superare i 25°. Oltre questa soglia si favorisce il proliferare di muffe e batteri. Proprio il bilanciamento ottimale di questi due parametri misura la salubrità degli ambienti che viviamo.

Utilizzare piante da appartamento

Non tutti hanno a disposizione un giardino o un grande terrazzo da riempire di piante, tuttavia il loro effetto rilassante e detox è ormai riconosciuto. Non resta che ricorrere a una soluzione che oltre a rendere l’ambiente più fresco, dona un tocco decorativo alla casa e mette di buonumore. Le piante da appartamento aiutano a migliorare la qualità dell’aria indoor in modo totalmente naturale, aiutando a filtrare i composti chimici inquinanti. Le più gettonate e performanti? A seconda degli agenti da contrastare esistono varie piante da appartamento da scegliere: andiamo dall’edera, nemica del tricloroetilene e del benzene all’azalea, efficace contro i gas chimici, passando per la beaucarnea recurvata, nota non a caso come pianta mangiafumo. Ma tornano utili anche la gerbera, l’areca palmata, il pothos e anche il ficus benjamin.

Cucinare con cura

Uno degli spazi più inquinanti della casa è la cucina: la tipologia di combustibile, le pentole, gli elettrodomestici, il metodo di cottura e le pietanze cucinate hanno un impatto diverso sulla qualità dell’aria. La concentrazione di particelle ultrafini possono essere 10 o 40 volte più elevate dopo la cottura. È sempre buona abitudine seguire una regola di base: cucinare con una finestra aperta per favorire il ricambio d’aria (quando i fattori ambientali o l’inquinamento esterno lo consentono) o accendere la cappa per risucchiare i fumi. In linea di massima bollire o cucinare a vapore è molto meno impattante che friggere o grigliare.

Un nemico invisibile, la formaldeide

La formaldeide è un composto organico gassoso che può essere emesso da componenti presenti nelle nostre case, dalla carta da parati alla moquette, passando da materassi, detergenti, sigarette (anche elettroniche) e molto altro. Alla lunga e in grandi quantità può risultare tossica, causare mal di testa o prurito agli occhi: il metodo più veloce per eliminare la gassificazione della formaldeide è la ventilazione, quando possibile, o l’utilizzo di deumidificatori e condizionatori per ridurre la temperatura e il tasso di umidità, due fattori che scatenano il suo rilascio.

La tecnologia risolve: i purificatori d’aria

Per coloro che hanno a disposizione poco spazio, o, semplicemente non dovessero avere il pollice verde, una soluzione più pratica, ma altrettanto elegante, è stata pensata da Dyson che studia la qualità dell’aria da oltre 30 anni. I nuovi purificatori Dyson rimuovono il 99,95% delle particelle ultrafini, di dimensione fino a 0.1 micron1. Inoltre, rilevano e distruggono la formaldeide ininterrottamente2 grazie ad un filtro catalitico. I purificatori Dyson sono sigillati secondo lo standard HEPA H13, uno dei più elevati standard che determinano l’efficienza di filtrazione. I sensori rivelano 5 tipologie di allergeni, riportando i dati in tempo reale sullo schermo LCD, e automaticamente purificano l’aria. Infine, grazie all’app Dyson Link è possibile controllare l’apparecchio da remoto e quindi impostare dei programmi di accensione e spegnimento e monitorare lo storico dei dati sulla qualità dell’aria.

  • Testato per l’efficienza nel filtraggio (EN1822, ISO29463) a 0,1 micron. La percentuale di rimozione dei gas può variare.
  • Controlli dell'apparecchio completo eseguiti da terzi sulla base di test cumulativi di massa pulita di formaldeide GB/T 18801-2018 con immissione continua fino al raggiungimento di un plateau di formaldeide CADR. I risultati possono variare nella pratica.