Mobilità sostenibile: non solo auto elettriche, gli aerei scoprono il “bio”

Non se ne parla ancora abbastanza, ma i combustibili prodotti da piante, semi e scarti organici possono essere una delle soluzioni per ridurre l’impatto dei trasporti sul clima: nel settore dell’aviazione i SAF, infatti, potrebbero segnare fino al 65% di emissioni in meno rispetto alle alternative fossili.
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Ciaopeople Studios 27 Giugno 2023

Quando si tratta di trasporti si fa presto a parlare di elettrico, e in effetti per gli spostamenti quotidiani l'e-mobility, insieme al car-sharing, ai mezzi di trasporto alternativi e pubblici, sono la soluzione più sostenibile su cui fare affidamento. Ma quando si tratta di trasporti pesanti? Smettere di volare su lungo raggio non è di certo una scelta percorribile, per quanto gli svedesi abbiano addirittura coniato una parola che indica l'imbarazzo nel prendere l'aereo (“flygskam”), un mezzo da sempre tacciato di avere un impatto negativo sull'ambiente. La buona notizia è che abbiamo già a disposizione una nuova tecnologia capace di ridurre, e di moltissimo, le emissioni climalteranti: sono i SAF. Questo acronimo, che racchiude le parole “Sustainable Aviation Fuel” (carburante sostenibile per l'aviazione) indica quello che è attualmente l’unica soluzione subito disponibile per contribuire in maniera significativa alla decarbonizzazione del trasporto aereo.

Sappiamo che il “problema” degli aerei, infatti, risiede anche nelle sostanze di cui riempiamo i serbatoi, normalmente di provenienza fossile e altamente inquinanti. I biocarburanti come i SAF, invece, sono prodotti da materie prime di scarto come oli da cucina usati, ma anche grassi animali, oli provenienti da colture in terreni marginali, rifiuti urbani e residui agroalimentari o agroforestali. La cosa più interessante è che sono “carburanti drop-in”, cioè non hanno bisogno che i motori o le infrastrutture di rifornimento si adeguino, perché le loro caratteristiche chimiche e fisiche sono praticamente identiche a quelle dei tradizionali carburanti per l'aviazione: quindi basta semplicemente fare il pieno!

Per raggiungere l'obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050 Eni Sustainable Mobility è arrivata in Italia ad un risultato importante, qualcosa che fino a qualche anno fa sembrava irraggiungibile: rendere il trasporto, perfino quello aereo, sempre più sostenibile. Potendo contare sulla conversione delle raffinerie di Venezia e Gela in bioraffinerie, i tecnici sono riusciti a ideare un carburante 100% di componente biogenica che potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%. Un traguardo non da poco, se pensiamo che l'aviazione è responsabile da sola del 2,8% delle emissioni globali di gas serra.¹ Fiumicino è stato il primo scalo in Italia ad accettare la sfida alla decarbonizzazione²: già nell’ottobre 2021 i primi 10 voli di ITA Airways hanno infatti utilizzato la prima produzione di Jet fuel + Eni SAF (fuel miscelato con una minima componente, 0,5%, di materie prime rinnovabili) e successivamente un accordo tra le due società ha consentito di implementare due tratte, la Roma-Venezia e la Roma-Barcellona, rifornite da questo prodotto nel 2022. È chiaro, quindi, che il futuro dell'aviazione e, non solo, sarà sempre più “bio”.

I biocarburanti, infatti, si inseriscono in un contesto di economia circolare, perché sostenibili lungo tutta la loro filiera: possono essere prodotti perfino dai rifiuti di “umido” che produciamo in casa. In Italia raccogliamo ogni anno 30 milioni di tonnellate di rifiuti, e di questi 7 milioni di tonnellate sono scarti di cucina che possono essere trasformati in olio-carburante anche per il trasporto marittimo, grazie agli impianti “Waste to Fuel”. Insomma, per la transizione energetica non può esserci un'unica soluzione, ma tante tecnologie diverse possono essere messe in campo in modo sinergico per ridurre le emissioni, vivendo in modo più green e, allo stesso tempo, più smart!

¹ Tracking Aviation Report dello IEA (2020)
² https://www.eni.com/it-IT/attivita/carburanti-alternativi-aviazione.html