
È una sorta di cimitero a cielo aperto quello venutosi a creare in Ghana, dove alcuni giorni fa centinaia di esemplari di specie marine sono stati trovati morti sulle spiagge di Accra e Axim. Si tratta di pesci, ma anche un centinaio di delfini e anguille e altri generi di specie ittiche sparpagliati lungo varie porzioni di costa.
La causa è ancora sconosciuta e l’autorità per la pesca ghanese ha prelevato campioni da analizzare per verificare se si tratti di una contaminazione delle acque. Prospettiva decisamente problematica se consideriamo che diverse persone potrebbero essersi nutrite di questi pesci parte dei quali, soprattutto delfini, sono scomparsi dalle spiagge in cui erano stati trovati probabilmente sottratti per scopi commerciali. Proprio per questa possibilità, i funzionari governativi hanno chiesto alle persone che potrebbero aver consumato il pesce, all’apparenza normalissimo, di segnalarsi e prendere parte alle indagini sul disastro ambientale, dal momento che attraverso di loro sarebbe possibile scoprire la causa.
La questione dell'origine di questa situazione rimane aperta: potrebbe trattarsi di mancanza di ossigeno, anossia, problemi fisici dovuti ad alcune tecniche di pesca dannose, condizioni ambientali e addirittura stress. Quest’ultima sarebbe l’ipotesi emersa dopo una prima, breve indagine che non avrebbe però ancora preso in considerazione i fattori chimici. Insomma, la ricerca è ancora in corso.