
Una specie su otto potrebbe scomparire entro pochi anni, ha denunciato l'organismo Onu per la biodiversità non più tardi di tre settimane fa. E la notizia di oggi sembra confermare questa tragica previsione: l'ultimo esemplare maschio di rinoceronte di Sumatra presente in Malaysia è morto. E nel resto del mondo ne rimangono meno di 80. Te ne renderai conto senza bisogno che lo dica: sono troppo pochi per garantire la prosecuzione della specie. Tam infatti, così si chiamava il pachiderma, era stato inserito in un programma della Riserva naturale Tabin di Sabah nella speranza che riuscisse a riprodursi. Le uniche altre due femmine presenti, però, erano sterili.
L'esistenza di questa specie, la più piccola fra questi mammiferi e l'unica in Asia con due corni e i peli sul dorso, è sempre più appesa a un filo. La popolazione è molto frammentata e i diversi esemplari vivono in zone troppo lontane fra loro per potersi incontrare e generare nuovi cuccioli. E quando si ritrovano, c'è spesso il rischio che non siano più fertili. Proprio come è successo a Tam.
Era stato catturato proprio per questo scopo e portato in una delle riserve naturale dell'Asia dove stanno cercando di favorire la riproduzione e l'aumento del numero di questi mammiferi. Accusava però già gravi problemi al fegato e ai reni, da cui evidentemente non è riuscito a guarire, nonostante le cure dello staff del parco.
Gli ultimi censimenti hanno trovato qualche gruppo anche in Indonesia e in Thailandia, ma c'è un intero Paese, la Malaysia, che è già rimasta senza rinoceronti di Sumatra. E i problemi di fertilità non c'entrano: sono stati i bracconieri e la distruzione dei loro habitat a decimare la popolazione di questi pachidermi. Di nuovo, l'impronta dell'uomo sulla natura è più pesante di quanto l'ambiente riesca a sopportare.