
Con la pista delle biglie, la costruzione di ponti levatoi e di castelli di sabbia, la raccolta delle conchiglie è sempre stata una delle attività più gettonate e divertenti per intrattenere i bambini in spiaggia. Peccato che sia un’attività anche illegale. Suona strano, lo so, ma a confermarlo è il Codice della Navigazione (Art. 1162) che punisce con una sanzione amministrativa chiunque raccolga dalla spiaggia conchiglie, sabbia, ghiaia o altri materiali appartenenti al demanio marittimo, con cui si intendono tutti i lidi, le spiagge e i porti, ma anche le lagune e le foci dei fiumi che sboccano in mare, oltre a tutti i canali e ai bacini di acqua che comunicano con il mare.
Oltretutto la sanzione amministrativa prevista è anche elevata (va da 1.549 euro a 9.296 euro), nonostante in passato la pena fosse anche più severa: una riforma del 1999, infatti, ha permesso di sostituire la pena dell’arresto (originariamente era prevista la detenzione anche fino a un periodo di 2 mesi) con una punizione di carattere esclusivamente economico. Insomma, per una manciata di conchiglie raccolte non si rischia più di trascorrere parte delle proprie ferie estive dietro le sbarre, ma di pagare una somma importante, sì.
Potrebbero sembrare provvedimenti eccessivi, ma le conchiglie svolgono un ruolo fondamentale per l’ecosistema e per la sopravvivenza dei molluschi, offrendo loro un riparo sicuro da potenziali predatori. Anche le conchiglie “disabitate” possono essere considerate delle case "affittabili" da altri molluschi e invertebrati che qui potranno rifugiarsi, difendersi e continuare a vivere. Non solo. Anche le conchiglie, che con il tempo si frantumano e si sgretolano, vanno ad alimentare alcune spiagge che in natura sono composte proprio da frammenti di conchiglie.
Tutto questo rientra nella tutela dell’ecosistema marino che è contenuta nel Codice della Navigazione. Alle dipendenze del Ministero dell’Ambiente, la stessa Guardia Costiera, per esempio, è costantemente impegnata nella salvaguardia della specie di flora e fauna marine, degli ecosistemi e dei cetacei, oltre che del monitoraggio delle coste per prevenire qualsiasi forma di abuso, alterazione, compromissione e sfruttamento da parte delle attività umane.
Queste misure non devono essere considerate a sproposito perché hanno l'unico scopo di tutelare l'ambiente. Quindi se il primo passo è rispettare le leggi, il secondo dovrà essere quello di trasmettere questo messaggio anche ai bambini: non è un divieto al gioco, ma una raccomandazione a lasciare ogni cosa al suo posto (se appartiene alla natura).