Naomi Seibt, chi è l'”anti-Greta” che si fa portavoce dei negazionisti del cambiamento climatico

19enne tedesca, Naomi Seibt, da quando ha cominciato a parlare di clima e ad attaccare il movimento Fridays for Future sul suo canale YouTube, ha conquistato grande visibilità, tanto da essere assoldata come testimonial dall’Heartland Institute, un think tank statunitense di stampo conservatore che porta avanti posizioni scettiche sul cambiamento climatico.
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Federico Turrisi 8 Aprile 2020

Lo sappiamo bene: saranno i giovani, i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo, a vivere sulla propria pelle le conseguenze del cambiamento climatico. Per questo è soprattutto da loro che viene la richiesta di un maggiore impegno per proteggere il pianeta e per contrastare il riscaldamento globale e l'inquinamento; e non è un caso che siano loro l'anima del movimento globale Fridays for Future, che si ispira agli scioperi scolastici per il clima di Greta Thunberg. C'è una ragazza però che non condivide queste posizioni, e anzi critica duramente Greta e Fridays for Future. Il suo nome è Naomi Seibt, 19 anni, tedesca, ribattezzata dai media di tutto il mondo l'"anti-Greta". Puoi capire facilmente il perché. Lei però rifiuta questa etichetta, perché ritiene che sarebbe come metterla sullo stesso piano di un "pupazzo manovrato dal sistema". In realtà, come vedremo fra poco, è proprio dietro la Seibt che si nascondono (neanche troppo, a dire la verità) non poche ombre. Ma conosciamo un po' meglio questa ragazza.

Naomi Seibt proviene da Münster, capoluogo della regione della Renania Settentrionale-Vestfalia. Fa parte di Junge Alternative, la sezione giovanile del partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (AfD); la madre, Karoline, è un'avvocatessa che in più occasioni ha difeso in tribunale dei membri di AfD. Ma come mai questa attivista politica è passata dall'essere una sconosciuta a finire sui siti d'informazione di tutto il mondo? Semplice, dallo scorso maggio ha cominciato a pubblicare sul suo canale YouTube dei video (prima in tedesco, poi in inglese) in cui attaccava il movimento Fridays for Future, accusandolo di "allarmismo climatico". Naomi è arrivata perfino ad organizzare nella sua città, Münster, una contromanifestazione per rispondere allo sciopero dei ragazzi di Fridays for Future.

Le sue idee non sono passate inosservate. A mettere gli occhi su Naomi e sulle sue potenzialità a livello comunicativo è stato l'Heartland Institute, think tank americano, libertario e conservatore, finanziato da compagnie petrolifere come ExxonMobil. L'Heartland Institute è famoso per sostenere campagne negazioniste del cambiamento climatico e per appoggiare la linea dell'amministrazione Trump in materia di ambiente. In Naomi il think tank ha visto uno valido strumento per raggiungere i giovani, sfruttando naturalmente i social network, e ne ha fatto in pratica la sua testimonial. Durante la Cop25 di Madrid l'Heartland Institute ha organizzato nella capitale spagnola una conferenza parallela dove è intervenuta Naomi Seibt, a pochi chilometri dalla sua "nemica" Greta Thunberg. Le due non si sono mai incontrate.

Ai negazionisti del cambiamento climatico non dovrebbe essere riservato spazio. Dovremmo riservare spazio invece solo alle parole degli scienziati. Da decenni la scienza ci avverte delle conseguenze disastrose dell'eccessivo aumento della temperatura terrestre e da decenni la scienza ci dice che la causa è legata soprattutto alle sempre più elevate emissioni di gas serra provenienti da attività umane (industrie, trasporto, allevamenti intensivi eccetera). L'Ipcc, il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, ci dice inoltre che il tempo per intervenire ed evitare il peggio si sta riducendo e che siamo in piena emergenza climatica. Non è certo con i discorsi di una adolescente tedesca di estrema destra che ti puoi convincere del contrario.