Come si coltiva il narciso, il fiore che simboleggia la bellezza (e che sembra portare anche bene)

Secondo gli ebrei il narciso è il fiore che simboleggia la bellezza e la fertilità, per i cinesi è simbolo di prosperità (a seconda della direzione del bocciolo). Ancora una volta il linguaggio dei fiori rivela significati molteplici di uno stesso esemplare. Di sicuro, il narciso è protagonista di numerosi miti e leggende, in particolare del racconto che ne fa Ovidio nel terzo libro della Metamorfosi. Ecco tutto ciò che devi sapere sul narciso: la descrizione del fiore, il significato, quando fiorisce e come prendertene cura.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 6 Dicembre 2023

Appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae, il fiore narciso (Narcissus) deve il suo nome al termine greco narkào che significa stordisco. Il motivo va ricercato nel profumo inebriante che lo caratterizza. Si tratta di un fiore molto elegante, di colore giallo e bianco. Se non sai quando fiorisce il narciso, la risposta è molto semplice: nel periodo primaverile da marzo a giugno.

I petali di colore bianco o giallo si raccolgono intorno a una corona centrale. Lo stelo è lungo e le foglie sono spesse e di un colore verde chiaro. Un fiore particolare, dall’odore inebriante, dalla forma molto simile a quella di una piccola tromba. È una pianta bulbosa che predilige i climi temperati e che resiste abbastanza bene alle temperature più rigide. Il bulbo deve essere piantato proprio in questa stagione, da settembre a dicembre, per vederlo fiorire in primavera.

Il narciso è un fiore dalla potente simbologia e significato. E in questo caso non si tratta solo di interpretare il linguaggio dei fiori, bensì di conoscere i diversi miti e le leggende che vedono il narciso assoluto protagonista e metafora di caratteristiche umane, così come simbolo di buoni e cattivi auspici.

Simbologia

Gli antichi Romani pensavano che il narciso fosse il simbolo dell’aldilà, e che questo bellissimo fiore crescesse in abbondanza nei campi Elisi; per questo motivo avevano l'usanza di piantare narcisi sulle tombe dei propri cari defunti.

Diversamente i Druidi, i sacerdoti degli antichi Celti, credevano che il narciso fosse simbolo della purezza. Allo stesso tempo avevano tuttavia la ferma convinzione che i narcisi fossero anche in grado di assorbire i pensieri più negativi e malvagi degli umani e che per questo fossero anche velenosi (difatti, il narciso una certa tossicità ce l’ha).

Gli ebrei associano il fiore alla bellezza e fertilità della donna, mentre in Cina, dove questo fiore è stato introdotto intorno all’anno Mille, il narciso è simbolo di fortuna e prosperità e di buon auspicio per iniziare l’anno nuovo; tuttavia, sempre in Cina, a seconda di dove fosse rivolto il bocciolo del narciso, il fiore poteva diventare anche simbolo di sfortuna (questo nel caso il bocciolo fosse rivolto verso chi lo osservava).

Infine, in alcune opere di noti pittori olandesi, il narciso è simbolo dell'amore eterno di Dio contro l'amore guidato dall'egoismo degli uomini.

Il mito del narciso

Il mito del giovane Narciso viene raccontato dal poeta Ovidio, nel terzo libro della Metamorfosi. Narciso, frutto dell’amore tra la ninfa Liriope e il dio del fiume Cefiso, nacque sulle rive di un lago, ma l’indovino Tiresia fece una profezia alla madre: Narciso sarebbe stato un giovane bellissimo, ma il giorno che avrebbe guardato e ammirato se stesso, sarebbe morto. Narciso, infatti, crebbe ed era sempre più bello, tanto accecato dalla sua bellezza da non curarsi dei sentimenti altrui. Il suo aspetto attraeva molte ninfe, ma Narciso rifiutava costantemente ogni loro avance.

Un giorno la ninfa Eco, amareggiata per essere stata rifiutata, si ritirò nelle valli desolate continuando a piangere e disperarsi per il suo amore non ricambiato; il suo corpo sparì e di lei rimase solo la voce. La storia della povera Eco colpì e rattristò la dea Nemesi, la dea dei delitti impuniti e irrisolti, che decise di punire il ragazzo.

Così un giorno, trovandosi sulla riva del lago, nel gesto di raccogliere dell’acqua tra le mani per berla e lavarsi il viso, Narciso si specchiò e vide il suo volto. Nel momento in cui rimase a osservare la sua figura riflessa, la profezia dell’indovino Tiresia si avverò e Narciso morì.

Quando le niaidi, le ninfe delle acque dolci, e le driadi, le ninfe delle querce, prelevarono il suo corpo per svolgere il funerale al suo posto trovarono un fiore, che fu chiamato Narciso.

Il mito di Narciso è molto conosciuto, anche perché ne è derivato l'aggettivo di uso comune "narcisista", che indica una persona attenta solo a se stessa, molto vanitosa ed egocentrica, e non di rado questo tipo di personalità può trasformarsi in un disturbo vero e proprio.

Varietà di narcisi

Questa pianta è molto facile da coltivare, è durevole e soprattutto produce fiori colorati e profumati. Se non lo sapevi, esistono oltre 30 specie di narcisi, con ben 23mila  Esistono oltre 30 specie di narcisi e oltre 23.000 cultivar, ovvero tipologie di questo fiore. Vengono classificati in base alla forma della corona, ovvero la parte centrale del fiore. Ecco le tipologie principali:

  • Narcisi a corona grande
  • Narcisi a corona piccola
  • Narcisi a fiore doppio
  • Narcisi botanici
  • Narcisi jonquilla
  • Narcisi tazzoni
  • Narcisi trombette
  • Narcisi a fiore triplo

Quando fioriscono?

I narcisi fioriscono principalmente in primavera, nel periodo che va da febbraio a maggio, in base alla varietà e alla posizione geografica. In generale, i narcisi a corona grande fioriscono prima, mentre i narcisi a corona piccola e i narcisi botanici fioriscono più tardi. In Italia la fioritura dei narcisi varia dalle regioni del Paese, nelle zone più calde iniziano a fiorire a febbraio, come la Sicilia e la Puglia. Nelle zone più fredde, per esempio sulle Alpi, fioriscono a marzo o ad aprile.

Come coltivare il narciso

Se hai deciso di far crescere in terra o in vaso un narciso, il bulbo va piantato a una profondità equivalente al suo diametro, che di norma corrisponde a 2 o 3 cm. Se pianti più bulbi, assicurati che la distanza tra l’uno e l’altro sia di almeno 15-20 centimetri. Il periodo indicato per mettere a dimora i bulbi è l’autunno, tra settembre e dicembre.

La regola per sapere qual è la migliore esposizione per il tuo narciso è: sole nel periodo di fioritura, mezz’ombra nel periodo del riposo vegetativo. Se il clima è particolarmente caldo, il narciso può comunque essere coltivato anche all’ombra.

narciso-bianco
Alcuni esemplari di narciso dai petali di colore bianco.

Per coltivare il narciso il terreno ideale deve essere fresco e ben drenato. Non appena avrai piantato i bulbi, procedi con la concimazione. Procurati un prodotto a lento rilascio che apporti azoto, fosforo e potassio alla pianta; nello specifico quest’ultimi due minerali sono fondamentali per lo sviluppo e il nutrimento del narciso. In primavera scegli un concime per bulbi, da dare una volta al mese con l’acqua che usi per innaffiare. Sospendi invece la concimazione quando gli steli della pianta iniziano a ingiallire, il che indica l’inizio del riposo vegetativo.

narciso

Come curare il narciso

La cura del narciso non è difficile, basta seguire alcuni semplici consigli. Annaffia il narciso in primavera e in estate abbastanza di frequente, sempre assicurandoti di non dare troppa acqua perché questo fiore teme l’eccessiva irrigazione che può provocare malattie fungine. In autunno e in inverno invece, non è necessaria innaffiare costantemente, anche perché puoi contare sull’apporto idrico fornito dall’acqua piovana.

Il narciso non richiede una vera e propria potatura. È sufficiente che tu ti occupi regolarmente di eliminare i fiori e le foglie secche o danneggiate. Quest’operazione è fondamentale per alleggerire la pianta, e non rischiare di "soffocarla". Sfoltendo il narciso, favorisci anche la nascita di nuovi bulbi.

Cosa fare quando il narciso sfiorisce?

Quando i fiori cominciano ad appassire, mi raccomando: non potare assolutamente le foglie. Lasciale appassite sulla pianta fino al momento in cui non si seccano,  circa 6-8 settimane dopo la fioritura. In ogni caso, anche se non togli le foglie, puoi lasciarle lì e attendere che si decompongano naturalmente. Puoi conservare anche i bulbi per la semina dell'anno successivo. Per farlo, dissotterrali e conservali in un luogo buio e asciutto fino a quando potrai ripiantarli, ovvero ad autunno.

(scritto da Gaia Cortese il 28 set 2020,
modificato da Francesco Castagna il 5 dic 2023)