Nasce il progetto pilota Re-Lake: come rigenerare il fondale del lago di Como e difenderne la biodiversità

È stato chiamato “Re-Lake” ed è un progetti pilota, il primo in tutta Europa, che ha come scopo quello di rigenerare i fondali di un lago (quello di Como), per tutelarne specie vegetali e animali.
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Gaia Cortese 10 Gennaio 2023

Pulire i fondali del lago, aumentare le piante autoctone e tutelare la biodiversità. Sono gli obiettivi primari del progetto Re-Lake, recentemente presentato nell’ambito del Contest Lake Green Como al fine di promuovere delle buone pratiche ambientali nelle province di Como e Lecco.

Re-Lake è un progetto pilota che trova posto in una politica di "restoring" ambientale, il primo a livello scientifico in tutta Europa. Sostenuto da Fondazione Cariplo e Legambiente, il progetto nasce da un’intuizione dell'organizzazione di tutela ambientale Proteus di Como che si occuperà direttamente del prelievo di alcune piante autoctone per favorirne, in un secondo tempo, lo sviluppo e la diffusione sui fondali.

Il progetto, infatti, si svilupperà in diverse fasi. Come prima cosa un team di subacquei si occuperà di pulire i fondali del lago da detriti e rifiuti, così da poter passare alla fase di raccolta delle piante sommerse autoctone. Quest’ultime sono destinate ad essere incubate in apposite vasche allestite nella sede dell'associazione Proteus, affinché possano riprodursi in laboratorio.

Non appena raggiunto uno stadio di crescita idoneo, le piante vengono impiantate sui fondali del lago per ripopolare la vegetazione; per questa operazione vengono stampati degli specifici tutori di materiale biodegradabile costruito con materiale ottenuto da specie invasive come i gusci delle cozze zebrate aliene del lago, in questo modo se ne favorisce l’attecchimento.

Il progetto Re-Lake sarà concretamente avviato nel mese di febbraio e si concentrerà su una superficie di 400 metri quadrati di fondale; ad oggi, i risultati ottenuti sui primi cinque metri quadrati di superficie sono già molto incoraggianti il che non mette dubbi sulla validità del progetto; oltretutto i primi risultati ottenuto saranno presto validati dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università dell’Insubria con il coordinamento della professoressa Roberta Bettinetti.

In ogni caso il progetto consentirà di aumentare la foresta subacquea del lago e di tutelare maggiormente la fauna autoctona grazie alla protezione offerta dalle specie vegetali., fast pensare al processo di nidificazione di alcuni esemplari animali.

Al fine di sensibilizzare i cittadini di Como l’associazione ambientalista Proteus ha anche lanciato la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Diamo una mano al lago” al fine di coinvolgere residenti e turisti in questo primo esperimento di rigenerazione. Con un euro si può adottare un centimetro quadrato di fondale e, aderendo al progetto, è anche possibile monitorare le condizioni delle piante autoctone del fondale del lago attraverso  il collegamento ad una webcam.