Se vi dovesse capitare di vedere un'isola galleggiante come questa al largo della costa, avrete avuto la fortuna di assistere a un evento più unico che raro. Si chiama "Sweep Island", il primo prototipo di isola artificiale ideato per proteggere i nostri ecosistemi marini e per salvaguardare la vita di migliaia di animali a rischio dai rifiuti di plastica. Progettata dall’architetto italiano Angelo Renna, la “Sweep Island” si trova in prossimità del Santuario Pelagos, una delle aree marine protette più ricche di biodiversità, situata tra l'Italia e la Francia, dove vivono più di 8500 individui animali, oltre 12 specie di cetacei e migliaia di uccelli che ogni anno, migrando verso sud, trovano riparo proprio in queste zone. Secondo un rapporto del WWF, però, il Santuario è l'area del Mediterraneo più minacciata dall'inquinamento, con una concentrazione di 1,3 milioni di frammenti di plastica per chilometro quadrato. Una situazione allarmante che mette in pericolo uccelli, pesci e tartarughe che, ogni giorno, rischiano di ingerire o di rimanere intrappolati nella spazzatura. Proprio per far fronte a questa situazione è stata ideata la Sweep Island, un’isoletta suddivisa in due parti, il “vascello” e il “raccoglitore”, alta 8 m e con il diametro lungo 10 m. Così ha spiegato Angelo Renna:
Il vascello ha una struttura lignea mentre il raccoglitore è stato realizzato con le stampe 3D con la stessa tecnologia che si usa in medicina per creare modelli 3D delle parti del corpo.
Il vascello, composto nella parte superiore da una vegetazione di cespugli, palme da cocco e agavi offre riparo a uccelli e insetti grazie alla loro capacità di resistere al vento forte. La parte inferiore, quella sommersa, è realizzata su più livelli di gesso e sughero, per ricreare gli habitat naturali di diverse tipologie di invertebrati, muschi e piante marine. Infine, si estende fino a una profondità di 5 metri, il raccoglitore cattura plastica, ispirato alla forma del corallo, studiato per non intrappolare i pesci e allo stesso tempo catturare microplastiche anche più piccole di 5mm.
I moduli centrali sono più sottili così da catturare i frammenti di plastica più piccoli senza interferire con la vita marina. Dopo aver bloccato i rifiuti, il raccoglitore può essere staccato così da consentire la raccolta dei rifiuti.
Per ora l'isola è ancora in fase di studio e sperimentazione, "lavora" in mare aperto solo durante il periodo estivo mentre in inverno potrebbe essere facilmente ancorata al porto, per continuare a svolgere le sue attività anche in prossimità della terra ferma
Nel 2018 le Nazioni Unite hanno inserito il problema della plastica marina tra le sei emergenze ambientali: la maggior parte dei rifiuti che si trovano nei mari sono fatti di plastica.