Negli ultimi 10 anni l’Amazzonia brasiliana ha rilasciato più carbonio di quanto ne abbia assorbito

Secondo un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori, tra il 2010 e il 2019 il bacino amazzonico del Brasile ha emesso 16,6 miliardi di tonnellate di CO2 e ne ha immagazzinati solo 13,9. La principale causa di questo fenomeno è il degrado della foresta pluviale più grande del mondo provocato dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.
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Federico Turrisi 4 Maggio 2021

Le sorti della foresta amazzonica preoccupano sempre di più. Un recente studio condotto da un team internazionale di ricercatori ci mette di fronte a una dura realtà: nell'ultimo decennio l'Amazzonia brasiliana (che ospita il 60% della foresta pluviale più grande del mondo) ah emesso più anidride carbonica di quanta ne abbia stoccata. I numeri parlano chiaro: tra il 2010 e il 2019 il bacino amazzonico del Brasile ha rilasciato in atmosfera 16,6 miliardi di tonnellate di CO2, assorbendone però soltanto 13,9.

La colpa è da attribuire soprattutto al degrado della foresta tropicale, il cui stato di salute è stato monitorato grazie a un innovativo sistema sviluppato dall'Università dell'Oklahoma e basato su dati satellitari. Fai molta attenzione: quando parliamo di degrado ci stiamo riferendo a parti di foresta non distrutte, ma "indebolite" per via delle attività umane e del cambiamento climatico. La minore capacità da parte della foresta pluviale di assorbire e stoccare CO2 è dovuta infatti a un progressivo rallentamento della crescita e a un incremento della mortalità degli alberi, due processi legati all'aumento delle temperature medie e a periodi di siccità più lunghi.

In questo senso, fanno notare i ricercatori, tra il 2010 e 2019 il degrado della foresta amazzonica brasiliana ha rappresentato una perdita di carbonio tre volte maggiore rispetto alla deforestazione, che pure è cresciuta a livelli allarmanti. In particolare nel 2019, ovvero da quando Jair Bolsonaro è diventato presidente del Brasile: in quell'anno il tasso di deforestazione (incendi e disboscamenti) è quadruplicato, passando da circa un milione di ettari distrutti a oltre 3,9 milioni. Insomma, se la foresta amazzonica non sta bene, la lotta al cambiamento climatico si complica. Non è un caso che si sia già cominciato a parlare di punto di non ritorno per questo ecosistema così prezioso (il che sarebbe un'autentica tragedia). L'imperativo categorico è salvaguardarlo per il bene di tutti, ora più che mai.

Fonte | "Carbon loss from forest degradation exceeds that from deforestation in the Brazilian Amazon", pubblicato su Nature Climate Change il 19 aprile 2021.