Nel Golfo di Trieste c’è un delfino che nuota e gioca ma secondo gli esperti starebbe soffrendo di solitudine

All’interno dell’area marina protetta Miramare è stato avvistato un delfino comune mentre nuota e gioca con corde e boe galleggianti. Le evoluzioni subacquee, seppur bellissime, secondo gli esperti sarebbero il sintomo di uno stato di solitudine. La specie, assai rara nelle acque dell’Adriatico, è infatti nella “Red List” degli animali a rischio estinzione.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Novembre 2024

Nelle acque di Trieste c’è un delfino che si sta divertendo un mondo. Gioca con le corde sommerse e le boe galleggianti, s’immerge e rispunta in superficie più e più volte.

Maschio e lungo circa 2 metri, l’animale non appare per niente preoccupato della presenza dei ricercatori del WWF e dell’Area marina protetta di Miramare, che come spettatori silenziosi ne hanno immortalato le bellissime evoluzioni subacquee.

L’esemplare è apparso in buona salute, in un buono stato di nutrizione e con ritmi regolari di immersione ed emersione. Le foto e i video degli esperti, sebbene suggestive e divertenti, devono tuttavia rallegrare fino a un certo punto.

Già: le evoluzioni, probabilmente associate a rituali di tipo sessuale e riproduttivo, sarebbero il sintomo di una forma di solitudine. Secondo gli esperti dell’AMP Miramare sono l’emblema del triste destino a cui abbiamo condannato questa specie, che oggi rientra nella lista "rossa" delle specie a rischio estinzione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

Il delfino che nuota e gioca nel porticciolo di Grignano, golfo di Trieste, all’interno dell’area marina protetta Miramare, è un esemplare di Delphinus delphis – detto anche delfino comune – che è diventato molto raro nelle acque del mar Adriatico. Viene avvistato ormai in singoli esemplari o in coppie sparute, sebbene sia una specie gregaria e abituata a vivere in branchi.

“Nel nostro mare, però, di branchi di delfini comuni non se ne vedono più e il comportamento messo in atto da questo esemplare, secondo gli etologi, denota una mancanza di interazione sociale” hanno spiegato gli esperti triestini.

Grazie agli scatti di Tommaso De Lorenzi eseguiti con una fotocamera calata direttamente dalla barca, è stato possibile identificare con precisione di quale delfino si tratta.

Oltre alla caratteristica clessidra sul fianco del mammifero che distingue questa specie da altri delfinidi come i tursiopi e le stenelle, le immagini infatti hanno messo in evidenza uno dei segni distintivi di questo delfino, una vecchia ferita cicatrizzata in un lembo della pinna caudale. Questo scatto, insieme alla fotografia della pinna dorsale (che è unica e diversa per ogni esemplare) ne hanno reso più facile il riconoscimento.

L’AMP Miramare ha infatti spiegato che i colleghi sloveni di Morigenos, società slovena per i mammiferi marini, che si tratta dello stesso delfino già osservato tra Capodistria e Trieste tra la primavera 2022 e l'inizio del 2023.