La pesca a strascico, i cambiamenti climatici, l'attività dell'uomo… Lo stile di vita odierno causa ogni trenta minuti la perdita di piante marine per un'area grande come un campo di calcio. Lo dicono dalla Fondazione Marevivo, che ha recentemente deciso di ripopolare i fondali mediterranei per far fronte a questa situazione, correndo ai ripari e ottenendo i numerosi benefici che le piante acquatiche e marine apportano al pianeta.
Nello specifico, a essere ripopolato è stato il Golfo di Trieste, che ora può contare su circa 2.000 nuove piante nate da talee di Cymodocea nodosa, appositamente piantate.
La Cymodocea nodosa è una specie di pianta marina appartenente alla famiglia delle Cymodoceaceae. Questa è una delle molte piante marine che si trovano nei fondali marini delle regioni costiere del Mar Mediterraneo e dell'Atlantico orientale.
Ha foglie nastriformi e sottili che crescono direttamente dalle radici. Le foglie possono variare in lunghezza, ma di solito sono lunghe da quindici a quaranta centimetri. Per sua natura, la Cymodocea forma fitte praterie sottomarine, contribuendo all'ecosistema marino costiero: fornisce infatti rifugio e habitat per numerose specie marine, tra cui piccoli pesci, molluschi e crostacei e collabora alla riduzione dell'erosione costiera, poiché le radici delle piante aiutano a trattenere il sedimento marino.
Inoltre, aiuta a mantenere la chiarezza e purezza dell'acqua filtrando particelle in sospensione e rilasciando ossigeno nell'ambiente.
Proprio per l'importanza ecologica delle praterie di Cymodocea nodosa, la conservazione di queste piante marine è diventata una priorità. Minacce come l'inquinamento costiero, l'erosione, l'ancoraggio inappropriato e la pesca distruttiva possono danneggiare questi delicati ecosistemi sottomarini.
Marevivo, fondazione italiana per la conservazione dei mari, da tempo sostiene e mette in campo iniziative per ripopolare i fondali marini dal punto di vista della vegetazione acquatica (anche attraverso il progetto Replant). Recentemente la Cymodocea nodosa è stata protagonista di una di queste iniziative.
In collaborazione con l’Università della città, l'associazione ha portato a termine la piantumazione di 100 metri quadri di Cymodocea nodosa nel Golfo di Trieste, con circa 2.000 talee.
"La nursery è in buono stato e viene monitorata costantemente per valutarne la crescita, il tasso di espansione e il livello di accrescimento di biodiversità": così spiegano da Marevivo, specificando anche che "le foreste del mare sono preziose per la nostra sopravvivenza dal momento che assorbono una quantità di CO2 ben trentacinque volte maggiore rispetto a quelle terrestri. Il mare produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo: pensiamo che una prateria di solo due metri quadrati rilascia in media al giorno una quantità di ossigeno pari a quella prodotta da un albero adulto".
In questi termini, l'area su cui si è lavorato dovrebbe dunque arrivare a produrre nel tempo l’equivalente di ossigeno di cinquanta alberi.