A Lio Piccolo, località della laguna veneziana, sono da poco cominciati i lavori di messa a dimora di 12mila alberi lungo gli argini di alcune antiche vasche di popolamento e riproduzione di pesce, con lo scopo di restituire una propria biodiversità ad un’area in disuso da decenni.
Si tratta di vere e proprie vasche di allevamento naturali collegate tra loro da canali che non hanno mai necessitato di utilizzare mangimi o di stimolare artificialmente pesci e avifauna, perché per l’allevamento di specie ittiche autoctone di acqua marina o salmastra hanno sempre sfruttato solo i fenomeni naturali e la catena alimentare da essi sostenuta.
Negli ultimi trent'anni però queste aree sono state abbandonate, sono scomparsi gli alberi che proteggevano le specie animali, e di conseguenza la loro popolazione ha subito un drastico calo. Da qui l'idea di dare nuova vita alle valli abbandonate e di migliorare l'efficacia di quelle ancora impiegate per l’allevamento ittico estensivo.
Grazie ad una considerevole adozione di oltre 5mila piante da parte di Lagardère Travel Retail Italia e a ò sostegno di centinaia di cittadini volontari, Etifor, spin-off dell’Università di Padova, ha iniziato a provvedere all’impianto di un certo quantitativo di alberi in grado di proteggere le acque non solo dalla tradizionale bora, ma anche dal sole in estate e dal gelo in inverno, in modo che la temperatura dell’acqua possa essere appropriata per la nascita di nuove colonie ittiche di orate, branzini, boseghe, caustelli, volpine, verzelate e lotregani.
Autoctone e non invasive, le piantereste a dimora, hanno anche la funzione di proteggere i pesci dagli attacchi di alcuni volatili della laguna veneziana e di rendere più resistenti gli argini stessi grazie alle loro radici. Come ha spiegato Lucio Brotto di Etifor, "L’iniziativa mira a piantare 50mila alberi nei prossimi cinque anni e in un decennio stimiamo una produzione aggiuntiva di oltre 100.000 pesci grazie al solo contributo della foresta protettiva disposta a filari lungo gli argini. Costruire da zero un nuovo bosco consente di sceglierne la funzione specifica, in questo caso quella di custodire e soprattutto incentivare la biodiversità, tanto in terra quanto in acqua”.
L’area di intervento, composta da due habitat comunicanti, uno di acqua dolce e uno di acqua salata, fornisce anche riparo ad altre specie animali che già frequentano la laguna, come anatre, cormorani, aironi, cicogne, ibis e fenicotteri.
E ha aggiunto Andrea Arrighi, Vice Presidente di Human Resources & Organization di Lagardère Travel Retail Italia: "Si tratta di un progetto avanguardistico per la sua duplice finalità: da un lato la messa a dimora di migliaia di nuovi alberi lungo gli argini di valli da pesca abbandonate e dall’altro il miglioramento delle funzionalità legate all’allevamento ittico, valorizzando, contestualmente, antiche tradizioni lagunari”.