Nell’isola di Giannutri gli yachts occupano il Golfo dello Spalmatoio. Il sindaco Ortelli: “Mancano i controlli”

L’isola di Giannutri nell’arcipelago toscano è “vittima” dell’assalto degli yachts che si avvicinano sempre di più al Golfo dello Spalmatoio. Ma come è possibile che si verifichi una cosa del genere, se esiste un’ordinanza che lo vieta? Lo abbiamo chiesto al sindaco Sergio Ortelli.
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Francesco Castagna 21 Luglio 2022

L'isola di Giannutri è da sempre una delle più belle dell'arcipelago Toscano. Famosa per la sua forma ad arco, è da sempre vittima però di un fenomeno molto diffuso in Italia: l'assalto degli yacht alle coste italiane. A monitorare questo fenomeno dovrebbero essere le capitanerie di porto, ma spesso non è facile avere il pieno controllo del mare.

È quello che sta accadendo nell'isola di Giannutri in questi giorni, dove gli yacht si avvicinano sempre più al Golfo dello Spalmatoio. L'ampia insenatura è sede di un villaggio turistico e i proprietari di queste imbarcazioni si recano vicino alla spiaggia, sperando di non incorrere nei controlli della Capitaneria di Porto Santo Stefano. In questa zona infatti è in vigore un divieto emesso dalla capitaneria, che vieta l'ancoraggio a meno di 100 metri di distanza dalla costa.

Così, non curanti di questi divieti, i turisti hanno gettato le ancore in questo luogo deturpando il paesaggio e l'habitat circostante. A denunciare il fatto sono state diverse associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente. Abbiamo sentito il sindaco di Giannutri Sergio Ortelli, per capire come mai si verifichi di continuo questo fenomeno.

"Quando si raggirano le leggi è perché non c'è il controllo è perché non c'è il controllo puntuale sul territorio. In un anno questo fenomeno avviene esclusivamente per un mese ma è un fenomeno che è difficile da dirimere perché controllare il mare non è semplice", spiega Ortelli. Il sindaco di Giannutri spiega come l'isola di Giannutri nel tempo è stata resa sempre più controllabile, con delle infrastrutture in modo tale che le forze di vigilanza possano rimanere sull'isola.

"Io non ho vigili del mare e devo utilizzare le mie forze a disposizione per controllare le macchine che sbarcano dai traghetti", spiega Ortelli. Inoltre, il sindaco racconta di come fino al 2021 Giannutri fosse un'isola sostanzialmente privata, perché l'amministrazione non aveva strutture a disposizione. Con il tempo il comune sta realizzando un centro funzionale, in modo tale da aumentare il controllo sul territorio e renderlo costante. "Con dei meccanismi legati a una vertenza sono riuscito ad acquisire dei terreni che mi permettevano di assolvere ai servizi pubblici (dissalatore, piazzola di soccorso, centrale)", racconta il sindaco.

È evidente che il fenomeno delle barche concentrate in una cala come lo Spalmatoio fa riflettere, perché anche se poco tempo avviene. Ortelli racconta come con delle infrastrutture giuste verrà garantita anche una presenza di forze. Ci dice inoltre che alcuni monitoraggi vengono fatti sulla parte integrante del parco a mare. Lì sono presenti delle telecamere, ma mancano nella parte più libera, cioè quella dello Spalmatoio.

"Bisogna tener conto che la situazione cambia anche in base al vento, quando c'è il Maestrale, tutti vanno alla Cala dello Spalmatoio. Quando invece è scirocco tutti vanno a Cala Maestra", conclude Ortelli. Il sindaco spera di poter risolvere il problema dell'invasione delle imbarcazioni entro un anno, quando i lavori per la realizzazione delle strutture saranno terminati.