
Le nanoplastiche sono un problema molto più ampio e diffuso di quanto pensassimo. Sì, perché ora sono arrivate anche nella neve che ricopre le Alpi.
Un nuovo studio realizzato dall’Empa in collaborazione con l’Università di Utrecht ha osservato come alcune nanoplastiche siano in grado di spostarsi nell’aria da una parte all’altra del globo, viaggiando anche per più di 2000 chilometri.
Secondo i dati delle misurazioni, ogni anno sull’intero territorio della Svizzera nevicherebbero circa 43 trilioni di minuscole particelle di plastica: praticamente 3mila tonnellate di nanoplastiche all’anno.
I ricercatori non sono ancora d’accordo sul numero esatto, lo studio della diffusione delle nanoplastiche nell'aria è infatti ancora all’inizio ma le stime cui sono giunti rappresentano in ogni caso la registrazione più accurata dell'inquinamento atmosferico da nanoplastiche ad oggi compiuta.
Per effettuare le misurazioni delle particelle di plastica sulle Alpi, i ricercatori hanno studiato una piccola area in vetta alla montagna "Hoher Sonnenblick" nel Parco Nazionale "Alti Tauri" in Austria, a oltre 3mila metri sopra il livello del mare.
Ogni giorno alle 8 del mattino e in tutte le condizioni meteorologiche, gli scienziati hanno prelevato un campione superficiale di neve e ne hanno analizzato la contaminazione da plastica attraverso un innovativo metodo chimico con lo spettrometro di massa.
Confrontando i risultati con i dati meteorologici e del vento europei hanno visto che la maggiore parte delle nanoplastiche nell'atmosfera arriva dalle aree urbane densamente popolate.
Circa il 30% delle particelle nanoplastiche misurate provenivano, infatti, da città a un raggio di 200 chilometri di distanza. Ma non è finita, perché avrebbero ritrovato tracce di plastica proveniente dagli oceani del mondopm in particolare l’Atlantico.