
Era la notte del 26 aprile 1986 quando nella centrale nucleare di Chernobyl scoppiò l’inferno. A causa di una serie di imprudenze del personale operativo di quella notte, il reattore 4 esplose provocando una fuoriuscita di materiali radioattivi che si espansero sulle città vicine e, in seguito, raggiunsero varie zone in tutta Europa, ponendole tutte a rischio contaminazione. Oggi, Chernobyl è un luogo fantasma, in cui è ancora percepibile la tragedia che ha provocato 65 vittime accertate e migliaia di casi di tumore.
Per proteggere il reattore distrutto e contenere in modo efficace tutte le scorie radioattive, poco dopo il disastro era stato costruito un contenitore in piombo e cemento. Ma circa due anni fa un nuovo “sarcofago” protettivo è stato installato, proprio sopra quello vecchio. Si tratta di un’enorme struttura in acciaio e cemento necessaria a coprire completamente il reattore 4 e contenere le sostanze ancora estremamente dannose che contiene. L’hanno chiamato New Safe Confinement e rappresenta la più grande struttura mobile mai realizzata al mondo. Per costruirlo, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha investito circa un miliardo e mezzo di euro.