Nichel free o nichel tested: conosci a fondo il prodotto cosmetico che usi ogni giorno?

La sindrome da allergia sistemica al nichel è una delle cause più comuni della dermatite allergica da contatto. Ecco perché importante conoscere a fondo i prodotti cosmetici che si usano ogni giorno sulla propria pelle, e sapere con le scritte nichel free o nichel tested, sei veramente al sicuro.
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Gaia Cortese 10 Marzo 2021
In collaborazione con Dott. Michele Cardone Specialista in Dermatologia presso Santagostino di Milano

Quando metti la tua crema idratante sei sicuro di sapere cosa stai usando sul tuo viso? Tra parabeni, coloranti artificiali e altre sostanze chimiche, spesso sull’etichetta di numerosi prodotti cosmetici compare la scritta "nichel free", o in alcuni casi "nichel tested". Si tratta di qualcosa di cui doverti preoccupare?

Il nichel è un elemento già presente nel tuo organismo in piccole quantità, un microelemento pari a 1 mg totale. È anche un componente importante nelle leghe metalliche e viene utilizzato in misura significativa nella lavorazione dell'acciaio e, soprattutto, trasformato industrialmente. È poi presente anche come componente naturale nelle piante, è essenziale per il loro metabolismo e vitale per la loro sopravvivenza, e non manca poi in alcuni alimenti, dai cereali ai frutti di mare, dal cioccolato a una vastità di legumi.

Ma torniamo ai nostri prodotti cosmetici. La presenza o meno di nichel ci interessa perché può provocare una risposta allergica. L’allergia al nichel, infatti, è una reazione “esagerata” del sistema immunitario verso una sostanza considerata estranea all’organismo. Il nichel è una sostanza innocua, ma il sistema immunitario, per difendere l’organismo da una sostanza che non riconosce. reagisce scatenando una risposta allergica.

Il nichel può essere presente in creme per il viso, per le mani e per il corpo, nei prodotti per la detersione e nei prodotti per il make up.

La presenza di nichel nei cosmetici non è dovuta alla scelta dell’azienda produttrice che decide di inserire questo metallo nella composizione del prodotto. Il nichel è sempre presente nei cosmetici, come residuo di lavorazione, in percentuali più o meno elevate. Per questo motivo, va sottolineato che è decisamente più credibile leggere su una confezione la scritta "nichel tested", piuttosto che “nichel free”. E se il nichel è presente in ogni prodotto cosmetico è un problema per chi è allergico a questa sostanza; lo sa bene chi soffre della sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS), per esempio, una delle cause più comuni della dermatite allergica da contatto.

Il nichel, quindi, non è vietato nella produzione dei cosmetici, perché tutto sommato è solo un residuo della lavorazione nei prodotti "bianchi" (creme viso, creme idratanti, ecc.) o è presente in tracce in prodotti che contengono ossidi di ferro (prodotti per il make-up che contengono pigmenti). Ma è fondamentale conoscere la differenza tra un’etichetta che riporta la scritta “nichel free”, e quindi non credibile, e un’etichetta che riporta invece la scritta “nichel tested”, che indica la quantità di nichel presente in un determinato prodotto cosmetico.

La legge, infatti, non prevede limiti alla presenza di nichel nei cosmetici, ma se sei allergico, è fondamentale che tu conosca la quantità presente in un prodotto per non rischiare un'allergia. La percentuale di concentrazione di nichel deve essere inferiore a 1 ppm, cioè una parte per un milione. È questo il limite di tolleranza fissato per poter riportare la dicitura "nichel tested". Quindi, al momento di acquistare un prodotto cosmetico, oltre a verificare che abbia la dicitura “nichel free” o “nichel tested”, controlla se è specificata la quantità di nichel contenuta nel prodotto e, se sei allergico al nichel, scegli un prodotto che abbia una soglia inferiore a una parte per milione, indicata come Nichel Tested < 1 ppm.

Il parere dell'esperto

Abbiamo sentito sull'argomento il Dottor Michele Cardone, Specialista in Dermatologia presso Santagostino di Milano: "I metalli pesanti sono ingredienti vietati per l'uso cosmetico e come tali presenti nell'Allegato II del regolamento 1223/2009. Essi possono essere presenti in tracce in pigmenti colorati e/o essere ceduti durante il processo di produzione dall'acciaio che costituisce gli impianti. Il Nichel, ma anche il Cobalto e il Palladio, sono allergeni molto diffusi nella popolazione: per questo motivo è importante che i prodotti cosmetici ad uso dermatologico siano controllati dopo la produzione per verificare che il nichel e altri metalli pesanti non siano presenti in concentrazioni superiori a quelle considerate sensibilizzanti, nell'ordine delle ppm (parti per milione).

La dicitura o i simboli che dichiarano un prodotto come Nichel Free rappresentano forzature di marketing non corrispondenti alla realtà scientifica: le tecniche di analisi attualmente disponibili non consentono, infatti, di poter escludere la presenza di metalli pesanti da un cosmetico, ma solo di certificare che, se presenti, la loro concentrazione è inferiore a quella che determina sensibilizzazione. È quindi potenzialmente possibile che un soggetto già sensibilizzato al nichel o ad altri metalli pesanti possa sviluppare una reazione allergica anche ad un prodotto risultato conforme ai controlli analitici.

Nichel e altri metalli pesanti non compaiono nella lista di composizione dei cosmetici in quanto ingredienti vietati. La loro presenza eventuale come contaminanti in tracce deve essere verificata con analisi specifiche che utilizzano metodiche ad alta sensibilità, ma non in grado di escluderne la presenza al 100%. Per questo motivo è scientificamente non corretto utilizzare nei prodotti diciture o simboli che richiamano l'assenza di metalli, come ad esempio Nichel Free; diciture che sono anche sconsigliate dall'associazione europea delle industrie cosmetiche C0smetic Europe.

Allo stesso modo sono sconsigliate diciture o simboli che rimandano genericamente alle analisi eseguite senza specificarne i risultati, come ad esempio Nichel Tested. I prodotti cosmetici che presentano livelli di metalli inferiori a una parte per milione (<1 ppm) sono considerati sicuri poiché, per concentrazioni inferiori di metalli pesanti i rischi di sensibilizzazione della popolazione sono considerati non significativi. Tuttavia, se una persona è già sensibilizzata, può reagire alla presenza di nichel o metalli pesanti anche se i livelli presenti nel prodotto sono inferiori a 0.1 ppm.

È bene ricordare che il rischio della presenza di metalli pesanti come inquinanti è elevato nei prodotti che contengono pigmenti (creme colorate, ombretti, fondotinta, rossetti, ecc.) in quanto in questi prodotti sono presenti ossidi di ferro e altri minerali che inevitabilmente contengono tracce di nichel e altri metalli pesanti. Nei cosiddetti prodotti "bianchi" (creme corpo, viso, creme idratanti, antirughe, ecc.) l’eventuale presenza di metalli deriva invece da cessioni occasionali dall'acciaio degli impianti di produzione che si verificano durante la lavorazione del prodotto ed è quindi un fenomeno assai meno frequente".

Se il nichel è un elemento già presente nel nostro organismo, perché si può scatenare un'allergia quando veniamo a contatto con il nichel negli alimenti, in altri materiali o nei prodotti cosmetici?

"Per rispondere a questa domanda mi ricollego al celebre aforisma di Paracelso, medico e scienziato del ‘500: “Dosis sola facit, ut venenum non fit" (“Tutte le sostanze sono dannose se assunte in quantità eccessive”). Paracelso fu uno tra i primi a comprendere che una sostanza può essere innocua o addirittura benefica se viene assunta in modiche quantità, mentre può essere dannosa ad alte dosi: questo è il motivo per il quale anche le vitamine, gli oligoelementi e i farmaci, devono essere assunti nelle quantità indicate. Ad esempio, un altro metallo quale il ferro, svolge nel nostro organismo l'importante e fondamentale funzione di trasportare l'ossigeno. Tuttavia è anche un ossidante, che a lungo andare e in dosi massicce può provocare il cancro. Del resto l'ossigeno ci serve per respirare e vivere, ma allo stesso tempo ossida e ci fa invecchiare. 

In merito al Nichel, nel corpo umano se ne ritrovano tracce per un totale di circa 1 mg, soprattutto nelle ossa, nel pancreas, nella saliva: le sue funzioni utili note sono come coenzima per il metabolismo del glucosio, di alcuni ormoni, dei lipidi e delle membrane cellulari. Sembra importante anche per la sintesi di acidi nucleici (DNA, RNA). Sono le due facce di ogni sostanza".