No, per gli esperti dell’Ue nucleare e gas non sono “green”: si complica il destino della Tassonomia?

Il pool di esperti cui la Commissione europea ha sottoposto la bozza della Tassonomia per la finanza sostenibile ha concluso che così come sono stati definiti, gas e nucleare minaccerebbero il raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione europea e non dovrebbero dunque essere inclusi tra le risorse green finanziabili su cui puntare per la transizione energetica.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Gennaio 2022

“È necessario riconoscere che i settori del gas naturale e dell’energia nucleare possono contribuire alla decarbonizzazione dell’economia dell’Unione”. Le parole con cui la Commissione europea aveva accompagnato la nuova Tassonomia per le finanza sostenibile oggi fanno un po’ più rumore.

Il pool di esperti scelto per revisionare la bozza del documento inviato agli Stati membri, infatti, avrebbe acceso il semaforo rosso.

Il loro parere, come riporta il Financial Times, è che così come sono stati definiti nella bozza, gas e nucleare minaccerebbero il raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Unione europea e non dovrebbero dunque essere inclusi tra le risorse green finanziabili su cui puntare per la transizione energetica.

Il no al nucleare

Nella bozza della Tassonomia, la Commissione aveva definito i criteri per cui gas e nucleare avrebbero potuto essere considerati sostenibili.

Per quanto riguarda l’atomo, il vincolo era rappresentato dall’imprescindibilità di piani di sviluppo trasparenti e capaci di dimostrare un’efficace e sicura gestione dei rifiuti radioattivi. Senza queste condizioni, ogni progetto sarebbe stato cassato.

Gli espetti avrebbero però bocciato questi criteri. Nonostante il nucleare di fatto non produca alcun gas inquinante, il problema starebbe piuttosto nella sua natura. I criteri indicati, scrivono, non azzererebbero comunque i rischi legati ai rifiuti tossici e alle radiazioni.

Il nucleare violerebbe in ogni caso il cosiddetto principio del “do no significant harm”, ovvero del non creare alcun danno significativo.

Con la produzione di energia dal nucleare si correrebbero troppi rischi che metterebbero in pericolo l’ambiente, le risorse idriche e marine, la biodiversità e gli ecosistemi e che minaccerebbero seriamente la riuscita della transizione verso un futuro sostenibile.

Il no al gas

Semaforo (mezzo) rosso pure per il gas naturale. Che produce CO2 ma ha sì un’impronta di carbonio inferiore rispetto al carbone.

La Commissione proponeva di considerare sostenibili le centrali a gas con un limite di emissioni di CO2 equivalente per kWh pari a 270 grammi o con emissioni annuali in media di 550kg di CO2(equivalente) per kW o meno in 20 anni.

Gli esperti avrebbero bocciato questi parametri indicando i 100 grammi di CO2 equivalenti per Kilowattora come soglia ultima entro cui una produzione elettricità di gas naturale può essere considerato sostenibile.

Il gas potrebbe rientrare nella Tassonomia, insomma, solo se si abbattono drasticamente le emissioni.

I prossimi passi

Il gruppo di esperti nei prossimi giorni consegnerà il proprio rapporto dettagliato alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. A quel punto la palla ripasserà nelle mani della Commissione, che sulla base di queste indicazioni rivedrà la bozza della Tassonomia.

Devo dirti che è molto difficile che possano aggiungere modifiche sostanziali, o addirittura cancellare del tutto l’idea di considerare gas e atomo come “green” cui lavorano da più di due anni. È più probabile, invece, l’inserimento di qualche cambiamento che tuttavia non ne altererà la sostanza.

Una volta revisionato, il testo verrà riconsegnato agli Stati nella versione definitiva e allora Consiglio e Parlamento avranno 6 mesi per decidere. Come ti ho già spiegato, potranno soltanto respingerlo interamente e non modificarlo.

Le voci degli esperti hanno inevitabilmente rafforzato la polarizzazione tra gli Stati che dicono “sì” e quelli che invece urlano “no” e ritrovare un equilibrio ora non sarà facile. Ma è urgente trovare una soluzione. Qui si gioca una fetta del nostro futuro.