Non c’è pace per i rinoceronti: ora vengono uccisi per usare il loro corno come rimedio per il Covid (senza alcuna prova scientifica)

Corni di rinoceronte spediti dall’Africa in Asia, dove vengono spacciati come rimedio tradizionale contro il Coronavirus. Una specie già in forte pericolo a causa del bracconaggio che, grazie ai blocchi turistici e alla perdita dei posti di lavoro, ora è ancora meno tutelata da chi vuole trarre profitto attraverso il traffico illecito.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 4 Agosto 2020

La vita del rinoceronte non è mai stata semplice. Proprio come l’elefante e le sue preziose zanne, anche lui per da secoli è costretto a trascinare con sé il peso di un corno preziosissimo che ne caratterizza il valore ma ne ha segnato la sopravvivenza. Eh sì, perché se il rinoceronte si trova in grave pericolo di estinzione, la colpa è proprio di quel corno d’avorio, o meglio dell’essere umano che da secoli lo insegue per trafficarlo e impiegarlo nei settori più svariati, dalla creazione di gioielli, agli ornamenti, alla medicina tradizionale.

Ed è proprio dalla medicina tradizionale che sembra derivare l’ultima irrazionale minaccia alla sopravvivenza di questa specie. Infatti, secondo un’indagine di Eia, Environmental investigation agency, pubblicata a febbraio 2020, sin dall’inizio della pandemia da Coronavirus i trafficanti di animali esotici e dei prodotti da essi derivati hanno iniziato a far circolare su WeChat, la piattaforma social utilizzata in Cina, false notizie riguardanti un farmaco, prodotto in Corea del Nord, che sarebbe utile a combattere il Coronavirus, tra i cui ingredienti avrebbe l’avorio preso dai rinoceronti.

Con il Coronavirus, poi, la tutela di questi animali, soprattutto in Africa, è venuta meno a causa del blocco totale del settore turistico che negli anni era diventato un’arma molto potente contro il bracconaggio, ma anche con il taglio dei salari, l’impossibilità di pagare i ranger, l’aumento di situazioni di povertà, e la maggiore disponibilità alla corruzione con un conseguente calo di attenzione e di protezione degli animali selvatici. Una tutela che per molti anni era stata conquistata con fatica, fondamentale per garantire la sopravvivenza di una specie che nel corso dei secoli non è mai stata lasciata in pace.

Così, secondo un rapporto della Wildlife Justice Commission, corna di rinoceronte vengono prese, spedite dall’Africa all’Asia e spesso stoccate in Laos o in Vietnam e Cambogia in attesa di essere spediti in Cina dove vengono spacciati per una cura contro il Covid, senza alcun fondamento scientifico (come in moltissimi altri casi).