
Sappiamo tutti che le macchine inquinano così come tutti noi sappiamo che rilasciano CO2, . Un’altra cosa che sappiamo è che la CO2 è uno dei principali gas serra responsabili del riscaldamento globale. I paesi industrializzati (in particolare quelli della Comunità Europea) si sono dati un obiettivo preciso: entro il 2035 dovranno esserci zero emissioni per i veicoli di nuova produzione. Queste cose sono a conoscenza di tutti o quasi. Ciò che invece qualcuno ignora è che le macchine rilasciano anche altri inquinanti.
Questi inquinanti possono essere suddivisi in due gruppi: gassosi e particellari. Fanno parte degli inquinanti gassosi il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto e gli idrocarburi incombusti. Rientrano nella categoria dei particellari, invece, il particolato, ovvero, minuscole particelle solide o liquide sospese nell’aria derivanti dalla combustione incompleta del carburante ma anche dall’usura di pneumatici e freni. Vediamo nel dettaglio quali sono le sostanze inquinanti oltre allo CO2 rilasciate dalle macchine.
Il monossido di carbonio si forma dalla combustione incompleta ed è uno degli inquinanti atmosferici più pericolosi. A causa della sua natura incolore e inodore, è un gas insidioso. È stato rilevato che in strade trafficate il CO ha una concentrazione superiore le 50 p.p.. In alcune strade di metropoli la concentrazione rilevata è superiore ai 100 p.p.m mentre nel chiuso di una galleria può superare i 500 p.p.m. Gli effetti sull’uomo sono gravissimi. Se respirato, il CO influenza la circolazione sanguigna inibendo una buona ossigenazione del sangue, Le conseguenze sono danni al sistema nervoso e cardiovascolare.
Gli HC hanno come principale sorgente gli autoveicoli alimentati a benzina. Gli idrocarburi si suddividono in tre categorie, ovvero, alifatici, naftenici e aromatici. Gli idrocarburi prodotti dai mezzi di trasporto identificati per il loro impatto sulla salute sono gli idrocarburi aromatici come il benzene. Questo è usato come antidetonante nelle benzine senza piombo ed è ritenuto un fattore cancerogeno.
Gli ossidi d’azoto sono composti ossigenati dell’azoto gassoso. Grandi quantità di questa sostanza sono prodotte dai motori delle auto e ciò si verifica soprattutto nel traffico urbano. I motori a gasolio emettono una quantità maggiore di ossidi d’azoto rispetto a quelli a benzina e sono più inquinanti. In presenza di umidità, gli ossidi di carbonio di trasformano in acido nitrico. Se questa reazione avviene nell’aria, si origina la pioggia acida. Se la reazione, invece, avviene nei polmoni, a contatto con le mucose, l’acido nitrico le attacca.
Gli ossidi di azoto sono estremamente tossici: si va dall’irritazione oculare e delle mucose fino alla bronchite. Concentrazioni particolarmente elevate di questa sostanza possono sfociare in edema polmonare o peggio, nella morte. Inoltre si possono verificare anche effetti cronici come fibrosi polmonari ed enfisema. Poco rilevanti le conseguenze per la vegetazione in quanto difficilmente si raggiungono concentrazioni tali da rappresentare un rischio per le piante.
Il particolato comprende particelle solide e gocce di condensato. La concentrazione nell’aria delle particelle sospese dipende dall’intensità del traffico, da quanto questo è congestionato e dalle condizioni atmosferiche. Queste particelle penetrano nell’albero tracheobronchiale causando problemi respiratori.