Non solo fiori: esiste anche un albero del miele ed è una risorsa preziosissima per le api

tra le minacce che potrebbero portare all’estinzione delle api, c’è anche l’impoverimento del loro habitat naturale. Una soluzione potrebbe essere quella di incentivare la coltivazione dell’evodia, che viene chiamata albero del miele per l’elevata produzione di nettare dei suoi fiori.
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Gaia Cortese 1 Dicembre 2021

Originaria dell’Asia orientale e appartenente alla famiglia delle Rutaceae, l’evodia (Tetradium daniellii) è conosciuta anche come albero del miele. I suoi fiori, infatti, producono nettare in quantità superiore ad ogni altra pianta mellifera e per questo motivo, trapiantare nel proprio giardino questa pianta è un gesto dall’inestimabile valore ecologico.

L’evodia fiorisce a estate inoltrata fino all’autunno, a seconda delle zone in cui si trova, ed è una vera risorsa per le api che in questo periodo hanno a disposizione minore quantità di fiori per l’impollinazione. In ottobre poi la pianta si riempie di piccoli frutti, ossia piccole bacche di color arancione che una volta cadute a terra fertilizzano il terreno attraverso i semi oleosi che disperdono.

Coltivare l'evodia

Terreno

La pianta può arrivare fino a 12 metri di altezza e oltretutto cresce molto rapidamente, anche due metri all’anno, insomma un'enorme soddisfazione per chiunque la metta a dimora. Non richiede un terreno particolare e si sviluppa bene in un terreno argilloso, sabbioso, acido o basico; quello che tollera poco sono i ristagni di acqua, quindi è sempre meglio scegliere un terreno poco umido.

Esposizione

Per quanto riguarda la migliore esposizione, l’albero del miele cresce bene in una zona soleggiata a a mezz’ombra, oltretutto non teme né il freddo invernale né la siccità estiva.

Potatura

Infine, le operazioni di potatura sono da fare solo nei primi due anni di vita ( si tagliano i rami fino all’altezza di 2 metri). Insomma non ci sono motivi per non avere un albero del miele nel proprio giardino e trapiantone uno, faresti un enorme favore al pianeta. Vediamo perché.

Perché è una risorsa per le api

I fiori dell’evodia si raccolgono in piccole infiorescenze che sembrano un unico grande fiore. Con il nettare di soli tre fiori di evodia, un'ape può già rientrare nel suo alveare per depositare l’enorme bottino, mentre nel caso di altre specie mellifere, l’ape deve visitare circa un’ottantina di fiori.

Anche se la fioritura della pianta dovesse essere tardiva, a causa del clima e delle caratteristiche del terreno in cui cresce, l'emissione del nettare può durare anche fino a ottobre, è questo è di fondamentale importanza per le api.