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Non solo pale eoliche, ecco l’aquilone che alimenta le case in modo green

Una nuova tecnologia è in grado di produrre energia rinnovabile sfruttando il vento. Nel futuro l’eolico potrebbe non essere più prodotto dalle storiche pale. Ecco di cosa si tratta.
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Francesco Castagna 31 Maggio 2022

Cosa penseresti se ti proponessero di piazzare un aquilone gigante proprio sopra alla tua casa? Sembra qualcosa da cartone animato, dove le case possono spiccare il volo, eppure si tratta di un prototipo di energia eolica alternativa, ed è già in fase di sperimentazione. I primi prototipi sono entrati in funzione alle isole Mauritius, in Olanda, Svizzera e Norvegia. E qui in Italia? Anche il nostro Paese ha pensato a una soluzione del genere e i primi modelli sono in fase di sperimentazione in Puglia.

Si tratta di "Airborne wind energy", ovvero una tecnologia di energia eolica che si basa su lame volanti o ali fissate al suolo da un cavo, o aquiloni. Sarai abituato ad associare l'eolico alle pale, che puoi sia in mare che sulla terra, ma in realtà posso dirti che i modi per produrre energia eolica sono molteplici. A studiarli e condividere informazioni sulle energie rinnovabili è una rete di studiosi e imprenditori, Airborne wind Europe, che fornisce informazioni e dati affidabili sull'energia eolica nell'aria e coordina l'industria europea dell'energia eolica. Non solo pale quindi, ma anche vele, ali e a volte anche droni.

L'aquilone, secondo l'azienda che ha installato i primi prototipi alle Mauritius, sarebbe in grado di produrre 100 Kilowatt/h. Questa capacità consentirebbe di alimentare almeno 50 abitazioni.  Per l'impianto serve l'aquilone, la stazione di terra e il cavo che li connette, che a sua volta è avvolto su un tamburo collegato al generatore.

Ma quali sono i vantaggi? Innanzitutto questa tecnologia ci permetterebbe di non impattare sul suolo allo stesso modo di quando vengono installate le pale. C'è poi un risparmio dei costi, legato all'installazione e all'impiego del cemento e altri materiali per le torri e rotare su terra. Per l'offshore, ovvero per quelle funzionanti sul mare, sono state previste delle piattaforme flottanti.

Gli svantaggi invece riguardano la mancanza di norme e di fondi. Un cane che si morde la coda, perché gli enti di sicurezza aerea, Enac ed Enav, dovrebbero normare insieme alle istituzioni l'utilizzo di questa tecnologia. Se così non fosse infatti ci sarebbero problemi legati alla traiettoria degli aerei e nessuna regola su quanto poter far arrivare questi aquiloni ad alta quota. Senza norme è chiaro che nessuna azienda finanzierebbe i progetti, magari anche quelli italiani.