
Secondo Paul Burton, Chief Medical Officer di Moderna, nei prossimi anni vedremo vaccini specifici contro diverse tipologie di tumore e malattie cardiovascolari. Questi vaccini a mRNA – la stessa tecnologia di Spikevax – promettono risultati altamente efficaci e la possibilità di salvare centinaia di migliaia, se non milioni, di vite entro il 2030.
Biopsia e sequenziamento del tumore: si analizza il DNA alla ricerca di mutazioni uniche.
Machine learning: identifica frammenti di proteine rilevanti per la progressione del tumore.
Sintesi del vaccino mRNA: si costruisce una molecola capace di stimolare il sistema immunitario.
Attivazione immunitaria mirata: le cellule immunitarie colpiscono solo le cellule tumorali, preservando quelle sane.
Questo approccio “personalizzato” insegna al sistema immunitario a riconoscere e eliminare cellule cancerogene in modo chirurgico.
La pandemia da COVID‑19 ha accelerato investimenti e ricerca sull’mRNA, rivoluzionando tempi che normalmente richiederebbero 10–15 anni. La tecnologia mRNA ha già dimostrato nel campo delle malattie infettive di essere precisa e sicura, e oggi viene estesa a cancro, malattie cardiache, autoimmuni, rare e infettive, con risultati promettenti in ciascun settore.
Richard Hackett, amministratore CEPI, avverte: senza continui finanziamenti per la ricerca, si rischia di rallentare un progresso accelerato. Andrew Pollard dell’Università di Oxford aggiunge che la lotta contro le pandemie vale quanto quella militare – ma gli investimenti non sono all’altezza dell’urgenza.
Conclusione
Il decennio 2020–2030 potrebbe segnare un cambio epocale nella medicina: vaccini mRNA contro cancro e malattie cardiache non sono più fantascienza, ma obiettivi concreti. La sfida ora è mantenere la spinta finanziaria e scientifica per trasformare queste promesse in realtà cliniche.