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Nuovo ricorso contro Fugatti: Enpa, Leidaa e Oipa impugnano il decreto “ammazza-lupi”

Continua la lotta tra le associazioni animaliste e Maurizio Fugatti, autore di un nuovo decreto di abbattimento per due lupi.
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Francesco Castagna 31 Luglio 2023

Una misura "paradossale", così la definiscono le associazioni di categoria animaliste Leidaa, Oipa ed Enpa. Ma di cosa stiamo parlando? Proprio del decreto del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, provinciale n. 41 dello scorso 24 luglio con cui ha ordinato di uccidere due lupi nella zona della Malga Boldera.

Una prima azione legale era stata portata avanti dal Wwf Italia, Lnds Animal Protection e LAV. Il Tar di Trento, però, ha rigettato il ricorso, avallando in questo modo la legittimità del decreto presidenziale, e riconoscendo la “fondamentale e del tutto imprescindibile condizione che non esista un'altra soluzione valida e che il prelievo non pregiudichi il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente della popolazione della specie”.

Ora, come ti avevo anticipato, altre tre associazioni di settore ci riprovano. Lo ha annunciato Valentina Stefutti, rappresentante delle tre associazioni. Da quel che si legge nel comunicato stampa congiunto "Accertamenti condotti sul posto dall’etologa Ivana Sandri hanno dimostrato che gli animali della Malga erano detenuti in condizioni simili più al pascolo brado che alla diligente custodia prescritta dalla normativa europea. Da tali accertamenti è altresì emerso che l’unica misura di prevenzione adottata dagli allevatori, citata nello stesso decreto Fugatti, era non solo insufficiente, ma inadatta allo scopo. Alcune zone della Malga sono infatti risultate del tutto prive di recinzione".

Inoltre, aggiungono, il decreto che definiscono "ammazza-lupi" sarebbe esagerato, poiché gli stessi dati della Provincia di Trento mostrerebbero un calo di eventi predatori. Secondo le associazioni poi, oltre all'esistenza di una Direttiva Europea Habitat e  di una normativa italiana, questa misura non rientrerebbe nemmeno nelle eccezioni previste, perché: "non ricorrono affatto nella situazione della Malga Boldera dove, per ammissione della stessa Pat, l’unico metodo di prevenzione, che aveva dato risultati soddisfacenti per più di quattro anni, ha perso la sua efficacia pochi mesi fa, senza che nessuno si preoccupasse di porvi rimedio. Evidentemente, qualcuno cercava solo un pretesto per armare i fucili".