
Un nuovo sito UNESCO in Italia, non culturale ma naturale. Il Carso evaporitico e le grotte dell'Appennino settentrionale, detti anche "Gessi dell'Emilia Romagna" sono stati dichiarati Patrimonio dell'Umanità nell'ultima assemblea dell'ONU a Riyadh, in Arabia Saudita. Il luogo è un sito seriale, composto cioè da più siti accomunati dalla stessa conformazione geologica: un terreno carsico di gesso, ben conservato ed esteso. Le 900 grotte, per un totale di 100 km, di questo territorio, lo rendono il primo e il più studiato terreno carsico evaporitico (di evaporiti, sedimenti formatisi dalla deposizione di sali minerali a causa dall'evaporazione dell'acqua) del mondo.
Delle 900 grotte dei Gessi dell'Emilia Romagna, di cui alcune sono le più profonde del mondo raggiungendo i 265 metri sotto terra, solo 5 sono visitabili e a condizioni molto stringenti. Conservare le rocce è la priorità, motivo per cui si può accedere solo su prenotazione e senza usare luci artificiali. I promotori della candidatura del sito all'UNESCO hanno puntato proprio su questa estrema cura necessaria al mantenimento delle grotte. Nel dossier si legge: "Quest'area può essere considerata un unicum sull'intero pianeta, che raccoglie, protegge, documenta e mette a disposizione degli scienziati di tutto il mondo l'insieme delle forme e dei fenomeni carsici che si sviluppano nelle evaporiti in climi subtropicali-umidi". Per il risultato raggiunto, il comitato scientifico di candidatura può dirsi soddisfatto. Il Presidente Massimiliano Costa ha commentato: "Dopo sette anni di intenso lavoro siamo finalmente arrivati all'obiettivo di ottenere un risultato, forse insperato, ma sicuramente meritatissimo per la Vena del Gesso, i Gessi bolognesi e le altre aree carsiche gessose dell'Emilia Romagna. Una vittoria per il nostro Appennino in un anno non facile" .
Le Grotte dell'Appennino settentrionale sono il quinto sito "naturale" riconosciuto Patrimonio UNESCO dopo le isole Eolie, l'Etna, le Dolomiti e le Faggete vetuste dell'Appennino. In totale, contando anche i siti culturali, sono 59 i siti italiani ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento: un record a livello mondiale.