
Il Natale si avvicina e mai come in questo periodo dell’anno dove è facile dimenticarsi etica e sostenibilità possiamo esservi d’aiuto per scegliere in modo più consapevole. Nei giorni scorsi vi abbiamo sottoposto alcune domande riguardo il Natale curiosi di sapere le vostre risposte e oggi le commentiamo insieme!
Se anche quest’anno ti stai chiedendo se sia meglio acquistare un albero di Natale vero o finto, potresti rimanere stupito nello scoprire che l’albero vero è un po’ più sostenibile, purché sia smaltito nel modo corretto.Ma vediamo insieme come avete risposto. Iniziamo con le note dolenti perché ben il 92% di voi ha scelto per quello finto, che devo dire mi ha stupito non poco.
Abbiamo anche lasciato lo slot della domanda aperta per cui leggiamo alcuni commenti a riguardo.
Allora scendiamo nel dettaglio.
Tra le due? Eh sì, è più sostenibile quello vero. A ribadirlo è stato il Pefc Italia, l'ente promotore della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale.
In base ai dati Ispra, infatti, un albero artificiale alto circa 2 metri avrebbe un'impronta di carbonio pari a circa 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti, senza contare che gli alberi finti impiegano oltre duecento anni prima di degradarsi nell’ambiente.
Al contrario, scegliere un abete vero per Natale porta a ridurre le emissioni provenienti da produzione e smaltimento di almeno quattro volte rispetto a quelle derivanti da un albero finto.
Inoltre Avere in casa una pianta significa che assorbe anidride carbonica, mentre rilascia ossigeno e oli essenziali che purificano l'ambiente domestico. Oltretutto, una volta terminato il proprio ciclo vitale, l'albero vero torna ad essere sostanza organica.
Fate sempre caso però alla provenienza dell’albero: l’impatto sull’ambiente per il trasporto sarà minore se il luogo di coltivazione o il bosco da cui è stato prelevato, è nelle vicinanze.
Per questo motivo è importante leggere sempre l'etichetta che dovrebbe accompagnare ogni albero: qui vengono riportate la provenienza da coltivazioni specializzate, la nazione originaria, l'età dell'albero e la "non destinazione" per il rimboschimento, così da evitare mescolanze genetiche e quindi danni agli abeti autoctoni.
Lasagna, struffoli, insalata russa, pesce…cosa???
Questi sono tutti piatti per cui servono non solo tanto tempo di preparazione ma anche tanti ingredienti!
No, è inammissibile. Ma tranquilli, vi diamo qualche consiglio per evitarlo:
1) Fate la lista della spesa, avere in mente un menu eviterà che compriate ingredienti di troppo o non necessari
2) Prima di mettere qualsiasi prodotto nel tuo carrello, guarda la data di scadenza. Anche perché in qualsiasi supermercato, i prodotti più vicini alla scadenza vengono messi in primo piano
3) Non esagerare nelle quantità. Se si vuole assaggiare un po’ di tutto tanto vale presentare nei piatti porzioni ridotte, in modo da non dover rinunciare alle portate successive perché si è già "troppo pieni".4) Sfrutta il sottovuoto per organizzarti con formaggi e i salumi così da conservarli meglio e più a lungo5) Non tutto deve essere buttato. Quest'anno potresti provare con il compost, contribuendo in modo significativo all’uso sostenibile delle risorse.
Qui siamo stati un po’ furbetti lo ammetto. Ma quanto spesso capita che con l’arrivo di Natale un vostro amico o amica dica “dobbiamo comprare il maglione di Natale” .
Allora nel sondaggio “se aveste mai comprato un maglio di Natale fortunatamente il 98% di voi ha risposto di no” e non solo, quando poi vi abbiamo chiesto “secondo voi inquinano?” Avete risposto quasi tutti di sì! Sono davvero orgogliosa di voi.
Capiamo meglio di cosa si parla.
La risposta inquinano eccome. Il motivo è presto spiegato: questa tipologia di indumento è un perfetto esempio di fast fashion.
E non solo, incentivando questo tipo di consumo legato alla festività, si contribuisce a quegli acquisti circostanziali e non necessari.
Quindi la soluzione? Ho ripescate tra i caldi maglioni dei nonni che sono tornati di moda, oppure decorate a mano un maglione anonimo già presente nel vostro armadio.
Sebbene le luci di Natale facciano un figurone avvolte tra i rami dell’abete, non bisogna dimenticare che, per farle funzionare, è necessaria una buona quantità di energia elettrica. Energia elettrica il cui utilizzo per una ragione puramente “estetica” potrebbe rivelarsi un vero e proprio spreco, soprattutto in un’epoca in cui la preoccupazione per le sorti del Pianeta la fa da padrone.
Alternative o soluzioni? Eccole!
Le illuminazioni per l’albero a LED, inutile dirlo, consumano molto meno di quelle tradizionali che tiri fuori dalla cantina da dieci anni a questa parte.
O quelle a energia solare.Eh sì, l’energia pulita è riuscita a raggiungere anche il tuo albero di Natale. Ma come? Grazie all’uso del fotovoltaico, naturalmente. L’energia solare, infatti, può essere catturata e utilizzata anche sul davanzale della tua finestra o sul balcone di casa.