Oltre 170 miliardi: è il costo dei danni provocati dalla crisi climatica nel 2021

Il calcolo è stato fatto dall’Ong Christian Aid, ma è solo una stima che si basa sui danni assicurati, avvenuti nei Paesi ricchi. Come sappiamo, però, le conseguenze del riscaldamento globale colpiscono soprattutto le zone più povere del Pianeta. I dati reali, dunque, sono ben più elevati.
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Giulia Dallagiovanna 28 Dicembre 2021

Più di 170 miliardi di dollari. È questo il costo del riscaldamento globale per il 2021. I dieci disastri metereologici più gravi che si sono abbattuti sul nostro Pianeta hanno causato danni che ammonterebbero a quella cifra, stando a quanto calcolato dall'Ong britannica Christian Aid, che opera durante le emergenze per portare aiuti umanitari. E al bilancio vanno aggiunte anche le almeno 1.075  vittime provocate dalle calamità naturali e gli oltre 1,3 milioni di sfollati. Ma la parte peggiore di questa notizia è che i numeri riportati sono solo stime.

La somma infatti deriva da quanto comunicato dalle assicurazioni, il che significa che i dati reali sono per forza di cose più elevati. Non solo, ma stiamo parlando solo degli eventi estremi che hanno colpito i Paesi più ricchi, dove le infrastrutture sono ben costruite e, appunto, assicurate. Mentre sappiamo bene che i più vessati dalle conseguenze del cambiamento climatico sono le zone più povere della Terra e in questi casi, una stima dei costi può essere davvero complicata da stilare.

La stessa ong ricorda che: "alcuni degli eventi meteorologici estremi più devastanti del 2021 hanno colpito i Paesi poveri, che hanno contribuito poco alle cause del cambiamento climatico". Un esempio su tutti, le inondazioni che si sono verificate nel Sud Sudan hanno colpito circa 800mila persone ma tuttora non è possibile sapere nel dettaglio a quanto ammonti il danno economico.

Nella parte più fortunata del mondo, dunque, il disastro meterologico peggiore è stato l'Uragano Ida, che si è abbattuto sulla costa orientale degli Stati Uniti tra la fine di agosto e l'inizio di settembre. Ha provocato vittime e danni soprattutto in Lousiana, nel New Jersey e nello Stato di New York arrivando a provocare inondazioni anche nella stessa metropoli. 65 miliardi di dollari in tutto e almeno 68 persone morte.

In Texas a febbraio almeno 5 milioni di persone sono rimaste senza corrente elettrica per giorni

A seguire, le inondazioni in Europa che hanno colpito in particolare la Germania, il Belgio e i Paesi Bassi. Era luglio e si contavano almeno 50 vittime, interi villaggi evacuati e decine di migliaia di abitazioni rimaste senza elettricità. Angela Merkel si era detta "sconvolta per la catastrofe" e oggi sappiamo che i danni hanno raggiunto quota 43 miliardi di dollari.

Il terzo evento è stata la tempesta invernale in Texas, con ondate di freddo che sono arrivate anche a -28 gradi. I danni totali sono arrivati a 23 miliardi, ma non è quello il dato che colpisce di più. Le temperature glaciali hanno lasciato ben 5 milioni di persone senza energia elettrica e in una sola settimana sono stati registrati ben 20 morti. Alcuni di loro sono rimasti intossicati nel tentativo di scaldarsi accendendo il motore della propria auto.

E poi le inondazioni in Cina, nella regione dell'Henan, con danni per oltre 17 miliardi. Ma anche quelle nella Columbia Britannica, in Canada (7 miliardi), il ciclone Yass in India e Bangladesh (3 miliardi) e l'ondata di freddo che in primavera ha distrutto i vigneti francesi (5 miliardi).

Ci preoccupiamo di quanto costi la transizione ecologica, ma forse dovremmo iniziare a chiederci: quanto ci costa il cambiamento climatico?