
Tweed, Tay, Spey e Dee. Sono i quattro grandi fiumi della Scozia in cui si pratica la pesca dei salmoni selvatici, la cui sopravvivenza oggi è messa in condizioni di pericolo anche a causa degli effetti dei cambiamenti climatici.
Anche in Scozia, infatti, negli ultimi anni si sono registrate temperature sempre più elevate, e sono sempre più frequenti vere e proprie ondate di calore che non solo stressano i salmoni, ma provocano loro anche ustioni che non di rado portano questi pesci alla morte.
Per questo motivo l’organizzazione no profit River Dee Board and Trust, dopo aver valutato le possibili azioni da mettere in campo per arginare questo problema, è arrivata alla conclusione che gli alberi possano essere un buon metodo per proteggere gli animali che vivono nei fiumi.
Gli alberi non solo forniscono ombra e proteggono dai raggi solari, ma riducono anche il rischio di inondazioni, senza dimenticarci che essendo piante producono anche ossigeno e riducono parzialmente l’inquinamento atmosferico.
La presenza di piante lungo i corsi d’acqua è un beneficio per l’intero ecosistema dal momento che le specie che vivono in acqua possono ricevere nutrimento dagli insetti (in presenza maggiore se ci sono degli alberi) e dai nutrienti presenti nelle foglie che cadono in acqua. Anche i rami, una volta caduti in acqua, hanno una loro funzione: permettono infatti ai salmoni di trovare un luogo sicuro dove deporre le uova che impiegano diversi mesi prima di schiudersi.
Secondo gli esperti del River Dee Board and Trust, gli alberi danno equilibrio all'ecosistema e sono un arricchimento per la biodiversità che include oltre ai pesci, anche tutta una serie di volatili come il fagiano di monte, il gallo cedrone e la beccaccia.