Oltre 3mila Comuni sono del tutto elettrici e 40 rinnovabili al 100%: Legambiente certifica la rivoluzione energetica dell’Italia

Il report annuale “Comunità Rinnovabili” appena pubblicato ha stilato la classifica dei comuni più rinnovabili: 3.493 sono in grado di produrre più energia elettrica di quella necessaria alle proprie famiglie mentre altri 40 coprirebbero i fabbisogni elettrici e termici degli abitanti con tutte le sole fonti rinnovabili presenti sul territorio.
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Kevin Ben Alì Zinati 6 Giugno 2021

Trasformare l’Italia in un Paese a trazione rinnovabile si può. Lo diciamo noi, perché ci crediamo e lo speriamo, ma lo dicono soprattutto i numeri, che l’hanno verificato e certificato.

Ad oggi sul nostro territorio ci sono 3.493 Comuni completamente elettrici, ovvero capaci di produrre più energia elettrica di quella necessaria alle proprie famiglie mentre altri 40 sarebbero al 100% rinnovabili.

Il quadro l’ha dipinto Legambiente nel nuovo report “Comunità Rinnovabili”, il documento che ogni anno racconta lo stato della "rivoluzione energetica" nel nostro Paese.

I numeri che ti ho elencato prima e che più avanti ti racconterò più nel dettaglio puoi parafrasarli così: sempre più territori, amministrazioni, cittadini e imprese hanno innescato un cambiamento energetico efficace basato sulle fonti rinnovabili per arrivare agli obiettivi che stanno lì, all'orizzonte: la transizione ecologica e la riduzione delle emissioni inquinanti.

I comuni rinnovabili

I Comuni delle Valli del Primiero e Vanoi, in provincia di Trento, oppure Dobbiaco e Prato allo Stelvio, in Provincia di Bolzano.

Sono sono alcuni dei 40 comuni identificati come rinnovabili al 100%, dove quindi l’insieme di tutte le fonti rinnovabili presenti sul territorio è in grado di coprire i fabbisogni elettrici e termici degli abitanti.

Il meccanismo è virtuoso perché la gestione dell’intero sistema energetico, dalla produzione alla distribuzione, avviene all’interno del territorio e permette di far risparmiare, in bolletta, fino al 40% rispetto alle normali tariffe.

Legambiente ha spiegato che qui l’intera filiera viene gestita da cooperative energetiche o società pubbliche e che cittadini, amministrazioni e aziende lavorano con l’obiettivo comune di arrivare all’autoproduzione e all’indipendenza energetica.

Rinnovabili, in questi comuni, fa rima con diverse tecnologie, dagli impianti idroelettrici alle biomasse, dai biogas agli impianti solari fotovoltaici e termici fino alle reti di teleriscaldamento.

Sarai curioso di sapere da quale fonte rinnovabile arriva il maggior contributo energetico. La risposta è il solare fotovoltaico, che con oltre 25mila GWh ha contribuito con il 22,4% della produzione da fonti rinnovabili e il 9,7% di copertura dei consumi elettrici.

L’eolico ha rappresentato il 16,2% di produzione rispetto al totale proveniente da fonti rinnovabili e il 6,7% di copertura dei consumi, le bioenergie invece hanno prodotto il 15,8% dell’energia pulita e il 6,5% dell’energia elettrica necessaria ai fabbisogni dell’Italia.

I numeri della rivoluzione

Dopo le parole, ecco tutti gli altri numeri della “rivoluzione energetica" nel nostro Paese.

Andando più nello specifico, Legambiente ha certificato che oltre 1,1 milioni di impianti basati su rinnovabili possono soddisfare il 37,6% dei consumi elettrici totali dell’Italia e il 19% di quelli energetici complessivi. Tutto grazie a un insieme di tecnologie presenti in quasi tutti i Comuni italiani.

In 7.832 (su 7.904) di questi c’è almeno un impianto fotovoltaico, 7.549 hanno impianti solari termici, 1.874 hanno installato almeno un impianto mini idroelettrico e 1.056 comuni sono datati di almeno un impianto eolico. E ancora: 7.662 territori sfruttano le bioenergie e 601 la geotermia.

A proposito di impianti installati, pensa che in Italia ci sono ben 828.487 impianti fotovoltaici, quasi 4mila mini idroelettrici e quasi 5mila impianti eolici oltre 187mila a bioenergie, 30mila geotermici e 4,4 milioni di metri quadri di impianti solari termici. Numeri che hanno permesso in questi anni di chiudere 13 Gigawatt di centrali a fonti fossili.

La rivoluzione energetica ha preso il via. Ora è impossibile tornare indietro, sono sempre di più, infatti, nonostante l’attesissimo completamento dell’iter di recepimento della direttiva europea, i territori, le Amministrazioni, i cittadini e le imprese in movimento nella costituzione di nuove esperienze di autoproduzione, autoconsumo e scambio di energia. Almeno 30 quelle censite da Legambiente tra configurazioni di comunità energetiche da fonti rinnovabili ed esperienze di autoconsumo collettivo”. Sono le parole che aprono il Report di Legambiente e che certificano il cambio di marcia.