Oltre 40°C e senza acqua: il trasporto dei suini destinati al macello sulle nostre autostrade

È legale e accade sotto gli occhi di tutti. È il trasporto degli animali destinati al macello, fatto senza rispettare alcun requisito per garantire loro il benessere, o quanto meno, senza neppure provare a evitagli atroci sofferenze prima della loro morte.
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Gaia Cortese 4 Agosto 2022

Stipati in spazi angusti, senza acqua potabile, con temperature esterne superiore ai 36°-38°C. Sono queste le condizioni atroci in cui vengono trasportati i suini destinati al macello lungo l’autostrada A1, nella tratta Lodi-Bologna.

Il trasporto di questi animali è sotto gli occhi di tutti, da chi viaggia su quell’autostrada per motivi di lavoro, per andare in vacanza o perché ci si trova sporadicamente. Perché di fatto questo trasporto è legale. È una sofferenza autorizzata dalla legge italiana, nello specifico, dal regolamento N.1/2005 che dà disposizione solo per viaggi superiore alle 8 o 12 ore: se il tempo impiegato per il trasporto è inferiore, non vengono rispettati i requisiti minimi per garantire il benessere degli animali.

Lo scorso luglio, quando l’anticiclone nord africano ha portato su tutta l’Italia un caldo torrido, l’organizzazione Essere Animali ha monitorato alcuni camion che trasportavano maiali vivi. Con l’ausilio di una pistola termica, gli attivisti dell’organizzazione hanno potuto rilevare la temperatura all’interno del vano in cui venivano trasportati i maiali per confermare che quest'ultima superava i 40°C. A questo si aggiungono altre condizioni inaccettabili in cui vengono trasportati gli animali dall’allevamento al macello: le lunghe ore di viaggio, gli spazi ristretti e la mancanza di acqua potabile.

Come dichiarato alla redazione del Il Fatto Quotidiano da Eleonora Evi, eurodeputata e membro della Commissione speciale Anit sul trasporto animali vivi e co-portavoce nazionale di Europa Verde, "l’Italia non figura tra i tredici Stati membri che, in occasione del Consiglio Agrifish tra i ministri dell’Agricoltura e della Pesca dello scorso 18 luglio, si sono espressi in favore di una revisione ambiziosa del regolamento sul trasporto degli animali vivi, che dovrebbe essere presentata dalla Commissione europea nel 2023”.

E continua: “Su un tema così importante come il benessere degli animali, l’Italia mostra ancora una volta una totale indifferenza e, al contrario, un supporto incondizionato a un sistema alimentare basato sul profitto a tutti i costi e su pratiche di allevamento intensivo e industriale che non soltanto sfrutta altri esseri senzienti come fossero merci, ma distrugge foreste, inquina suolo e acqua, aumenta le emissioni di gas serra e manda in bancarotta i piccoli agricoltori. Un modello insostenibile per l’intero pianeta, per questo è urgente invertire la rotta, senza perdere più tempo prezioso”.

È chiaro come Unione europea e Governo italiano dovrebbero rivedere la normativa, rendendo necessarie e urgenti le seguenti disposizioni:

  • vietare i trasporti di animali su lunga distanza (oltre le otto ore)
  • introdurre per i viaggi entro le otto ore un intervallo di temperatura esterna tra i 5° e i 25°C al di fuori del quale ogni trasporto venga vietato
  • garantire sempre l’accesso all’acqua durante il trasporto, utilizzando sistemi appropriati per ogni specie

“È evidente che le attuali leggi europee a protezione degli animali sono incomplete e inadeguate – ha dichiarato Simone Montruschi, presidente di Essere Animali -. Per questo chiediamo all’Unione europea e al Governo italiano di allineare la nuova proposta legislativa alle conoscenze scientifiche ed etologiche attuali”.