Ondata di caldo e tempeste di sabbia in Iraq, chiusi gli uffici pubblici

In Iraq la situazione è preoccupante, sia a livello politico che climatico. La crisi del governo non può in ogni caso ignorare quella climatica, che sta vessando il Paese con temperature fino a 50° e tempeste di sabbia.
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Francesco Castagna 5 Agosto 2022

Scene di uomini e donne davanti ai ventilatori con i nebulizzatori. Fermi lì davanti per quasi tutto il giorno. Uffici pubblici chiusi. Un caldo che raggiunge i 50° con minime di 35°. È la situazione che sta vivendo in questo momento l'Iraq, dove le alte temperature stanno mettendo a dura prova la vita di migliaia di persone.

L'Organizzazione di Meteorologia e Sismologia irachena riporta delle condizioni termiche che in alcuni giorni superano anche i 50°. Secondo il Dipartimento delle previsioni atmosferiche la percezione del caldo sarà maggiore anche a causa della presenza di un cielo nuvoloso.

Le nubi infatti agiscono da moltiplicatore del riscaldamento globale, come afferma con certezza uno studio pubblicato su PNAS. La ricerca mostra come le nuvole amplifichino la sensibilità sulle temperature, non contribuendo ad abbassare la percezione che abbiamo del caldo.

Non è la prima volta che fa così caldo in Iraq e in tutto il Medio Oriente. Anche due anni fa le temperature avevano superato i 50°, ma un caldo del genere sta lentamente diventando la normalità. A causa del nostro impatto antropico le ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti, intense e durature.

I picchi di caldo hanno costretto le autorità a concedere dei giorni di permesso dal lavoro ai dipendenti. Negli uffici pubblici si stanno verificando sempre più spesso le interruzioni di corrente, tanto da rendere la situazione insostenibile. Giovedì 4 agosto infatti alcune città irachene sono entrate nella lista dei luoghi più caldi del mondo, mentre mercoledì 3 alcune province irachene hanno appunto annunciato il "day off", perché "le temperature sotto il sole sono elevate".

La città di Basrah, o Bassora, nel sud dell'Iraq, sono previste le chiusure degli uffici fino a lunedì 8 agosto; mentre a Diyala, Najaf, Diwaniyah e Al-Muthanna, sono state previste per il momento solo per la giornata del 4 agosto.

Secondo quanto riporta l'Iraqi News Agency, l'Autorità meteorologica segnala che "l'aumento dell'ondata di caldo termina alla fine della settimana e inizia a diminuire, gradualmente. Questa ondata è iniziata a metà luglio e rimane fino a pochi giorni di agosto". Anche se siamo già al termine della prima settimana del mese e il caldo non sembra cessare.

A peggiorare la situazione sono le frequenti tempeste di sabbia che stanno mettendo in serio pericolo la salute di centinaia di persone, costrette al ricovero in ospedale. È da Aprile infatti che il Paese sta addentando una dozzina di tempeste di polvere che hanno creato un bagliore arancione nell'aria e che trattengono il calore.

Mentre l'Iraq è in piena crisi politica il governo iracheno dovrà affrontare una crisi ancora più importante, quella climatica.