Sono i principali impollinatori per la produzione di oltre un terzo del cibo che consumiamo ogni giorno, eppure le api da miele selvatiche sono sempre più a rischio estinzione. Ti abbiamo parlato spesso di quanto questa specie sia in pericolo, specialmente a causa del parassita Varroa destructor, e se ti stai domandando che cosa potresti fare per contribuire concretamente alla loro protezione, la risposta è nel tuo smartphone. Si chiama BeeWild ed è un’app gratuita che puoi scaricare dal tuo store online: attraverso una guida puoi riconoscere queste particolari api, scattare una fotografia da inviare agli esperti per una conferma e soprattutto segnalare la posizione del loro avvistamento. In questo modo entreresti a far parte in un virtuoso sistema di Citizen Science, creando così una rete di segnalazione e protezione per censire la distribuzione e la sopravvivenza delle api selvatiche da miele in Europa.
L’app è figlia di un progetto con cui la Fondazione Edmund Mach vuole provare a coinvolgere la cittadinanza nella protezione delle api da miele. A parte per gli esemplari allevati dagli apicoltori, per molti decenni gli studiosi hanno ritenuto che le colonie selvatiche fossero invece del tutto scomparse. E le fondamenta della paura degli esperti aveva anche un nome: Varroa destructor. Si tratta di un acaro, un parassita che a partire dagli anni ’80 ha decimato sia le api da miele selvatiche che quelle gestite dagli apicoltori. Ma se questi ultimi, grazie a tecniche e sostanze ad azione acaricida, erano riusciti a tutelare le loro colonie, per le api selvatiche il destino sembrava non essere stato così clemente, tanto che per diversi anni si è pensato che in Italia e in Europa fossero totalmente scomparse.
Recentemente, tuttavia, si sono susseguite diverse segnalazioni che hanno di fatto cambiato la storia delle api da miele selvatiche. Così la FEM ha sviluppato un’app per coinvolgere la cittadinanza in un’azione di censimento e tutela. Conoscerne la diffusione significa infatti contribuire alla loro protezione e alla sopravvivenza. Affinare questo processo sarebbe fondamentale perché da queste colonie si potrebbero prelevare i fuchi, ovvero i maschi, e trasferire anche alle api gestite dagli apicoltori le caratteristiche positive: in sostanza si garantirebbe una sopravvivenza più sicura e controllata.
Una volta aperta l’app, che è gratuita, verrai accolto da una sorta di enciclopedia delle api che ti aiuterà a capirne e riconoscere le caratteristiche principali. In questo modo, quando dovessi avvistarne una o più, potresti scattare una foto direttamente dal tuo cellulare e trasmetterla ai server dell’applicazione. Da qui arriverà agli esperti scelti dalla Fem che valuteranno lo scatto per capire se si tratta o meno di un’ape da miele selvatica. Con i dati raccolti i ricercatori lavorano per costruire una mappa così da individuare le colonie e tutelarle. Tutti per il pianeta: (anche questo) è la Citizen Science.