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Orsa Amarena, l’avvocata Taccani (Oipa): “I reati per gli animali sono puniti ancora con pene troppo basse”

Insieme all’avvocato Taccani abbiamo parlato delle modalità in cui l’associazione intende partecipare all’azione legale nei confronti dell’uccisore di Amarena.
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Francesco Castagna 7 Settembre 2023

Al processo sull'uccisione dell'orsa Amarena prenderanno parte anche le associazioni animaliste Oipa e Lav. L'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) ha fatto sapere in un comunicato che si costituirà parte civile, dichiarando che episodi del genere derivano da un clima d'odio "nei confronti dei grandi carnivori fomentato in Italia da alcuni esponenti politici".

Nel frattempo il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha comunicato che i cuccioli di Amarena  sono in grado di orientarsi e di muoversi senza grandi difficoltà nella zona, e che "per ora si sono allontanati dall'area del Fucino, molto più antropizzata e quindi maggiormente pericolosa".

cuccioli amarena

Oipa sta costantemente monitorando le condizioni dei due cuccioli e intanto chiede che il responsabile dell'uccisione dell'orsa riceva una pena esemplare. Abbiamo contattato Claudia Taccani, responsabile ufficio legale e portavoce del presidente OIPA, per chiarire meglio in che modo intendono intervenire al processo.

In che modo avete intenzione di intervenire nel processo?

L'associazione ha depositato una denuncia, qualificandosi come persona offesa per i fatti appresi.
Per il momento dobbiamo rimetterci alle indagini in corso al cui esito, se il PM eserciterà l’azione penale, come associazione, parteciperemo al processo mediante istanza di costituzione come parte civile, fornendo eventualmente consulenti tecnici e/o testimoni, per cercare di ottenere condanna ed eventuale risarcimento del danno, la cui somma verrà utilizzata per le attività dell'associazione in tutela degli animali.

Cosa prevede la legge in casi del genere? Voi che tipo di pena vi aspettate dal giudice?

Noi abbiamo ravvisato l'ipotesi di reato di uccisione di animali. L'art. 544 bis del Codice Penale che prevede la reclusione da quattro mesi a due anni. È chiaro che il nostro Codice di Procedura Penale ha comunque diversi istituti che danno la possibilità alla difesa dell'imputato di ottenere il minimo della pena e/o la relativa sospensione in caso di condanna.

In caso di processo penale, rimettendoci chiaramente all’attività istruttoria alla quale parteciperemo come parte civile, chiederemo la condanna per il reato di uccisione di animali la cui pena tuttavia, tengo a precisare, al momento è troppo bassa, perché i reati a danno degli animali sono puniti con pene troppo esigue. Invitiamo il legislatore a mettere mano a questo tipo di reati.

È necessario adeguarsi alla crescente sensibilità umana verso gli animali e al relativo rispetto, essendo questi ultimi tutelati anche a livello costituzionale .

Noi tra l'altro come associazione abbiamo proposto modifiche alla normativa.

Cosa avete proposto?

Noi è da tempo che abbiamo presentato un pacchetto di norme, che vadano a modificare l’attuale impianto normativo che ha a che fare con la tutela degli animali. Nell'ambito penale, chiediamo un aumento delle pene e l'introduzione di nuove fattispecie di reato.