
Una coincidenza singolare sta facendo il giro del mondo e sta commuovendo i tifosi argentini e gli ammiratori di Papa Francesco. Dopo la sua morte, avvenuta il 21 aprile 2025, i media argentini hanno riportato un dettaglio curioso e toccante: una coincidenza tra la data della sua scomparsa e il numero della tessera da socio del club San Lorenzo, di cui il Pontefice era tifosissimo sin da bambino.
Jorge Mario Bergoglio, prima di diventare pontefice, era un noto appassionato di calcio e grande tifoso del San Lorenzo de Almagro, storico club di Buenos Aires. Il Papa non ha mai nascosto il suo amore per la squadra del cuore, della quale era tesserato regolarmente come socio.
La sua tessera da tifoso numero 88235, ricevuta nel 2008, era per lui motivo di orgoglio, tanto da citarla spesso nei suoi incontri con sportivi e nei racconti della sua infanzia argentina.
Ciò che ha catturato l’attenzione dei social e dei media è che Papa Francesco è morto all’età di 88 anni, precisamente il giorno 21/04/2025. Ed è proprio il numero 88235, inciso sulla sua tessera di socio, che oggi viene letto da molti come una sorta di presagio o “segno del destino”: un numero che inizia con 88 (gli anni del Papa al momento della morte) e finisce con 235, che i tifosi hanno associato a una curiosa combinazione numerica legata alla sua vita e al suo rapporto con il San Lorenzo.
In Argentina e sui social la notizia è diventata virale. Molti tifosi del San Lorenzo hanno pubblicato la foto della tessera di Bergoglio e commentato con messaggi come:
"Non è una coincidenza. È un segno."
"Papa Francesco, tifoso fino all’ultimo respiro."
"Anche nei numeri, il Cuervo resta con noi."
Il club San Lorenzo ha reso omaggio al Papa con un messaggio ufficiale sui propri canali:
“Grazie per averci portato sempre nel cuore. Tifoso, fratello, Papa. Hasta siempre, Jorge.”
La coincidenza tra la morte di Papa Francesco e il numero della sua tessera del San Lorenzo è diventata un simbolo di commozione e affetto per i tifosi argentini. Un dettaglio che unisce fede e passione calcistica, e che racconta l’anima semplice e popolare di un Papa che non ha mai dimenticato le sue radici, neppure nei numeri.