
Poco prima di morire, Papa Francesco ha compiuto uno degli atti più significativi del suo pontificato in favore degli ultimi. Il Santo Padre ha donato 200mila euro dal suo conto personale a sostegno del pastificio sociale del carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma. A rivelarlo è stato Monsignor Benoni Ambarus, responsabile della carità e della pastorale carceraria della Capitale, in un’intervista rilasciata a Repubblica.
Il contributo di Papa Francesco servirà a ridurre il mutuo acceso per il funzionamento del pastificio, un'iniziativa nata per dare lavoro e dignità ai ragazzi reclusi.
“Gli dissi che con un aiuto avremmo potuto abbattere il debito, abbassare il prezzo della pasta, vendere di più e assumere altri ragazzi. Lui mi rispose: ‘Ho finito quasi tutti i soldi, ma qualcosa ancora ce l’ho’. E mi ha donato 200mila euro”, ha raccontato Don Ben.
Monsignor Ambarus ha anche rivelato che Papa Francesco sarà sepolto grazie a un benefattore, in quanto aveva donato tutto ciò che possedeva.
“Con il testamento ho saputo che sarà un benefattore a pagare il funerale. Lui ha vissuto donandosi completamente agli ultimi”, ha dichiarato il vescovo ausiliare di Roma.
L’impatto del Papa tra i detenuti è stato profondo e duraturo. Molti di loro hanno chiesto che venga deposto un fiore sulla sua tomba a loro nome.
L’ultima visita di Papa Francesco avvenne il Giovedì Santo, il 17 aprile, nel carcere di Regina Coeli.
“Era visibilmente stanco, ma la sua presenza urlava attenzione e amore per i carcerati. Si è trascinato fino all’ultimo respiro per loro”, ha ricordato con commozione Don Ben.
Durante il Giubileo, il Papa aveva chiesto un impegno concreto per la dignità dei detenuti, incluso un possibile sconto delle pene. Una delle immagini più forti del suo pontificato rimane l’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, la seconda dopo quella di San Pietro.
“Quando i detenuti chiesero di aprire una Porta Santa, il Papa fu entusiasta. Era il suo modo per accendere i riflettori su un’umanità spesso dimenticata”, ha spiegato Ambarus.
Con questa donazione e con l’intero impegno verso i detenuti, Papa Francesco ha lasciato un'eredità di carità, giustizia sociale e speranza. Il suo ultimo gesto conferma la coerenza di un pontificato tutto orientato agli ultimi, ai poveri e agli emarginati.