
Il professor Sergio Alfieri, coordinatore dell’equipe medica che ha seguito Papa Francesco al Policlinico Gemelli, ha raccontato gli ultimi istanti di vita del Pontefice in un’intervista al Tg1 nella serata di martedì 22 aprile. "Il Santo Padre non ha sofferto, non si è reso conto di nulla. Probabilmente si è trattato di un ictus o di un embolo", ha dichiarato Alfieri.
Al suo arrivo presso la residenza di Casa Santa Marta, il Papa era ancora vivo ma in stato comatoso: "Aveva gli occhi aperti, l'ossigeno e una flebo, ma non era vigile. Ho auscultato i polmoni e non c’erano problemi respiratori. Era in coma", ha spiegato il medico.
Papa Francesco è morto lunedì 21 aprile alle ore 7:35. La notizia è stata resa pubblica alle 9:47 dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, che ha annunciato il decesso nella cappella privata di Casa Santa Marta. Secondo il certificato medico, la causa della morte è un ictus cerebrale con coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Il professor Alfieri aveva visto il Pontefice anche due giorni prima della morte: "Era provato, triste di non aver potuto lavare i piedi ai detenuti durante la visita in carcere", ha raccontato.
Mercoledì 23 aprile alle ore 9:00, la bara di Papa Francesco sarà trasferita dalla Cappella della Domus Santa Marta alla Basilica di San Pietro. Il corteo funebre seguirà il percorso attraverso Piazza Santa Marta, Piazza dei Protomartiri Romani e l’Arco delle Campane, fino a entrare nella basilica vaticana dalla porta centrale.
Presso l’altare della Confessione, il Cardinale Camerlengo presiederà la Liturgia della Parola, seguita da un momento di preghiera e dall’inizio delle visite alla salma.
I funerali ufficiali del Santo Padre si terranno sabato 26 aprile alle ore 10:00 sul sagrato della Basilica di San Pietro. La Liturgia esequiale sarà presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio.