
Non si vedono, ma ci sono. In quantità decisamente preoccupanti. Si tratta delle microplastiche, quei frammenti di plastica spesso invisibili ai nostri occhi ma che possono compromettere gravemente gli ecosistemi acquatici e l’ambiente marino. E a esserne pieno zeppo è proprio uno di quelli che vengono definiti paradisi terrestri, le Maldive.
La notizia proviene dal risultato di uno studio condotto dalla Flinder’s University in Australia, pubblicato sulla rivista “Science of the Total Environment”, in cui sono stati analizzati ben 22 siti di campionamento alla ricerca di particelle più piccole di 5mm. E ciò che è emerso parla chiaro: nelle acque di queste zone sono presenti microplastiche in quantità altissime, pericolose soprattutto in vista di una loro ingestione da parte degli organismi marini.
E l’origine? Da dove vengono tutte queste microplastiche? La questione rimane aperta. Secondo gli esperti la causa potrebbe essere l’inquinamento prodotto sugli atolli, oppure le correnti oceaniche che trasportano queste particelle, o ancora le isole di plastica che, cosa purtroppo nota, galleggiano in mezzo al Pacifico.