Parma, bicchieri e palette per caffè usati sono diventati ciotole donate ai canili

Un progetto del Comune di Parma che punta ad avviare gli scarti dei distributori di caffè a nuova vita attraverso la loro raccolta in un contenitore a parte. L’iniziativa ha ottenuto un riconoscimento come migliore progetto di sviluppo per il settore dei distributori automatici e punta a realizzare nuovi bicchieri e palette a partire dai rifiuti plastici.
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Sara Del Dot 24 Novembre 2019

Bere il caffè alla macchinetta. Un’azione semplice, quotidiana e necessaria che compiono quasi tutte le persone che lavorano in un ufficio. Inserisci la moneta, giri il caffè nel bicchierino di plastica con la palettina sempre di plastica e una volta bevuto getti tutto nel bidone lì accanto. Niente di più facile. Anche un gesto così semplice però presenta l’altro lato della medaglia. Un lato che si concretizza in una montagna di rifiuti di plastica monouso.

Ma cosa succederebbe se tutta quella plastica prodotta dal caffè alla macchinetta venisse trasformata in nuovi oggetti? Il Comune di Parma è stato premiato proprio per aver fatto questo. Il suo progetto RiVending, infatti, ha valso al Comune un riconoscimento in occasione del Cresco Awards – Città sostenibili, come migliore progetto di sviluppo per il settore dei distributori automatici.

L’iniziativa è stata avviata nel 2018 per realizzare un circuito di economia circolare che interessasse gli scarti dei distributori automatici come palette e bicchierini. Promosso dal Comune di Parma in collaborazione con Confida (associazione italiana distribuzione automatica), Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta e il recupero degli imballaggi in plastica) e Unionplast (Unione nazionale industrie trasformatrici materie plastiche), il progetto prevedeva di incentivare i processi di economia circolare favorendo una corretta gestione dei rifiuti che si creano dalla pausa caffè presso i distributori automatici, ovvero bicchierini e palette. E come? Mettendo a disposizione un contenitore apposito per poterli recuperare agevolmente, avviandoli a riciclo saltando il passaggio di divisione dei vari materiali per realizzare così bicchieri e palette nuove di zecca.

A partire dal suo avvio, RiVending ha subito coinvolto diverse aziende e realtà, e nel suo primo anno di vita, con la plastica raccolta sono state realizzate 5.000 ciotole donate all’Enpa – Ente nazionale protezione animali, partner del progetto, per i canili italiani. Una dimostrazione del fatto che una piccola accortezza in più in un gesto quotidiano può davvero cambiare le cose.