Passare una vacanza tra capre e vigneti, cimentandosi come contadini: l’idea di Marianne

Ti piacerebbe immergerti nel verde, magari imparando a cogliere le olive o a scoprire il mondo delle api? C’è chi proprio mentre scriviamo lo sta sperimentando, gustando prodotti genuini e imparando sul campo cos’è la sostenibilità. Una vicenda interessante e stimolante, nella quale ci guida Marianne, determinata come non mai nella sua missione.
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Emanuele La Veglia 26 Giugno 2021

"Ancora non ho capito veramente cosa fare da grande, ma quello che so con certezza è che ho sempre voluto un lavoro gratificante, con un senso e che possa coniugare la mia passione per la natura e per le tradizioni". Eccoci subito catapultati nel vivo della storia di oggi, con le parole di Marianne Auzanet che ci racconta il suo concetto di ecoturismo. Vediamo insieme di che cosa si tratta, calandoci in una realtà molto lontana dalla solita, ma indubbiamente fantastica.

Com'è iniziato tutto?

"Agriexperience" è partita quasi per gioco. L'ho pensata insieme al mio partner dopo un’esperienza di mungitura, che abbiamo fatto presso un piccolo caseificio situato in mezzo alle Alpi del territorio francese. Imparammo davvero tanto dalla ragazza che ci ha accolto e così ci siamo resi conto di quanto, al giorno d’oggi, conosciamo in realtà pochissimo di ciò che, alla fine, è la base della nostra vita. Mi riferisco al cibo. Riflettiamoci qualche secondo, ad esempio siamo abituati a vedere il latte nei cartoni, o le uova in confezioni da sei… Come se nascessero così!

E quindi cosa avete deciso di fare?

Eravamo particolarmente interessati al chilometro zero e a tutto ciò che riguarda le usanze locali. Allora abbiamo pensato di creare una sorta di convergenza, attirando da un lato coloro che hanno voglia di vivere un’esperienza rurale autentica e, dall'altro,  agricoltori e pastori che, innamorati del proprio mestiere, sono desiderosi di condividerlo con il mondo intero.

Quali sono le maggiori soddisfazioni che state avendo?

Avendo cominciato l'esperienza solo pochi mesi fa, non ci aspettavamo un interesse così ampio da parte di un pubblico così eterogeneo. Sembrava una cosa di nicchia ma si è rivelato un sentimento diffuso. C’è voglia di riscoprire le proprie origini e penso sia un fenomeno meraviglioso. Come d'altronde la natura, bella e pericolosamente imprevedibile. Va conosciuta e ammirata. Lavorando in sintonia con essa, rispettandone equilibri e dinamiche, si crea una sinergia dove 1+1 non fa 2 ma 3. Ovviamente ci vuole tanta dedizione.

Punti di forza del progetto?

Vogliamo offrire emozioni autentiche sia a chi ospita che a chi arriva da fuori. Vengono fuori dei momenti unici e irripetibili. La nostra concezione del turismo è fondata sul contatto umano e su uno scambio tra contesto urbano e giornate vissute all'aria aperta e a ritmi meno frenetici. Certo, serve molto lavoro: dalla gestione delle prenotazioni alla cura dei social media fino alla selezione di figure che possono fare al caso nostro. Settimanalmente raccogliamo feedback per migliorarci costantemente e vogliamo espanderci a livello internazionale con versioni del sito in inglese e francese.

Credits: le foto sono state fornite da Marianne Auzanet