Per un coagulo a un’arteria cerebrale perdeva 2 milioni di neuroni ogni minuto: giovane di 20 anni salvata a Torino

È successo all’ospedale Molinette di Torino, dove un gruppo di neurologi, radiologi d’urgenza, neuroradiologi, neurorianimatori ha salvato una studentessa di 20 anni da un’occlusione a un’arteria cerebrale provocato da un improvviso coagulo di sangue.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 30 Marzo 2023
* ultima modifica il 30/03/2023

Tra il momento ha chiuso gli occhi, all’improvviso e senza accorgersene, e quello in cui li ha riaperti nel reparto Stroke unit dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino è passato poco tempo. Una manciata di ore.

In mezzo, però, è successo di tutto: un coagulo di sangue partito da chissà quale angolo del corpo, un’occlusione a un’arteria cerebrale, l’equilibrio tra la vita e la morte.

È la storia di una giovane studentessa di origini turche di soli 20 anni che nelle scorse ore dai banchi del Politecnico di Torino si è trovata a lottare per sopravvivere.

Giunta in Piemonte da qualche mese, la ragazza frequentava il primo anno di corso in inglese all’Ateneo di Corso Castelfidardo. Quel venerdì mattina sembrava un giorno come gli altri fino a quando improvvisamente, non si è accorta che qualcosa non andava.

Il suo corpo non funzionava come avrebbe dovuto, non rispondeva ai comandi. Anzi: in brevissimo tempo la giovane ha prima perso l’uso di braccia e gamba e poi, all’improvviso, è svenuta. Buio, totale.

Solo al suo risveglio, avvenuto qualche ora dopo nel pomeriggio di quello stesso venerdì, la ragazza ha scoperto cosa le era capitato. Un coagulo formatosi in qualche vena del suo corpo aveva viaggiato nel reticolato di vene e arterie arrivando fino al cuore.

Da qui, sfruttando un difetto anatomico, ha saltato il filtro polmonare ed ha seguito il flusso sanguigno fino ad arrivare al cervello, dove ha ostruito un’arteria cerebrale. Il cervello infoco tipo aveva quindi smesso di funzionare e i neuroni hanno iniziato a morire al ritmo di 2 milioni al minuto.

Solo la rapida e perfetta catena di soccorsi partita dalla chiamata al 118 e gestita da un team di neurologi, radiologi d'urgenza, neuroradiologi, neurorianimatori dell'Ospedale Molinette di Torino ha permesso di evitare il peggio e arrestando il danno prima che potesse provocare deficit permanenti.

Oggi la giovane sta bene. Di più: dopo una sola settimana dall’intervento è tornata al Politecnico e alle sue lezioni di inglese.

Fonte | Città della Salute di Torino

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.