Perché a Bologna si sta protestando contro il Passante

Cos’è il Passante di Mezzo e quali sono le argomentazioni a favore e contro dell’opera?
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 1 Giugno 2023

Iniziato nel 2022 e con una previsione sulla durata dei lavori fino al 2029 a Bologna l'amministrazione e la Regione stanno promuovendo da tempo la realizzazione del Passante di Mezzo, un'opera che ha creato così tanto dibattito a tal punto da formarsi un comitato No Passante. L'infrastruttura è a tutti gli effetti una tangenziale che dovrebbe ridurre i tempi di entrata e uscita dalla città di Bologna per collegare l'autostrada A1 all'autostrada A13 e all'autostrada A14, consentendo in questo modo di oltrepassare il nodo di Bologna.

In realtà il progetto ha più di vent'anni, ma era stato accantonato per via delle richieste e dei troppi dubbi in merito. Poi nel 2016 il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Emilia Romagna, il Comune di Bologna, Città metropolitana Bologna e Autostrade per l'Italia hanno sottoscritto un accordo per realizzare il progetto del Passante di nuova generazione di Bologna. Ora dovrebbe vedere la luce, ma non mancano le proteste da parte dei gruppi ambientalisti.

A difendere il progetto è in prima linea il sindaco della città di Bologna Matteo Lepore, che nel 2021 durante il Consiglio sulla delibera di localizzazione urbanistica del Passante aveva definito l'approvazione del provvedimento "un voto storico, che ha un valore nazionale sulle infrastrutture". Anche il Presidente di Regione Stefano Bonaccini ne è convinto da tempo, già nel 2019 infatti scriveva "Ora chiediamo al Ministero di convocare subito la conferenza servizi per lo sblocco definitivo dell'opera, perché strategica per la competitività del sistema produttivo e turistico della nostra regione, come chiesto a gran voce da tutte la parti sociali dell’Emilia-Romagna".

Il progetto

Ma cosa prevede l'opera, che da anni anima il dibattito dei bolognesi e non solo? Secondo quanto emerge dal sito del Comune di Bologna, gli interventi previsti dovrebbero servire a realizzare:

  • Nodo tangenziale: il progetto di potenziamento consiste nel portare a tre corsie più emergenza il tratto delle complanari che va dallo svincolo 3 allo svincolo 6 e dallo svincolo 8 allo svincolo 13 e a quattro corsie più emergenza il tratto che collega lo svincolo 6 allo svincolo 8, nel potenziare le rampe degli svincoli della complanare che mostrano problematiche trasportistiche.
  • Nodo autostradale: per l’A14 il progetto porta a tre corsie di marcia più emergenza il tratto su cui oggi è funzionante la terza corsia dinamica così da permetterne l’eliminazione.

Il programma di Autostrade

In sostanza, la società Autostrade presenta il Passante di Mezzo come un progetto di sviluppo sostenibile, in grado di salvaguardare gli ecosistemi naturali, capace di rendere nuovamente fruibili i canali del Reno, del Navile e del Battiferro e "riqualificare i nuovi parchi a nord e a sud dell’infrastruttura". Il tutto per risparmiare 70 milioni di kg di CO2 annui, a detta della società, si legge.

Autostrade infatti promuove l'opera come un esempio di "Green infrastructure", che ha ricevuto la certificazione Envision che attesta l’efficacia dell’investimento, del rispetto dell’ecosistema, del rischio climatico e ambientale, della durabilità, della leadership e del miglioramento della qualità della vita.

Viene proposto poi un anello verde di circa 160 ettari e 30 ettari di parchi pubblici con 34.300 alberi messi a dimora e all'incirca 6.000 arbusti. In ultimo, secondo i tecnici di Autostrade, nel progetto dovrebbe essere compresa una galleria fonica che elimina il rumore del traffico, amplia nuovi percorsi ciclo-pedonali e prevede un programma di rimboschimento del territorio.

Il fronte del No

Come ogni medaglia, ogni fatto ha sempre due prospettive opposte. Negli anni infatti si è costituito un Fronte del No, tanto che il comitato non solo ha organizzato nel 2022 un Festival per manifestare la contrarietà all'opera, ma ha anche proposto di creare un "Controsservatorio tecnico capace non solo di evidenziare le tante negatività legate a questo progetto, ma anche di proporre alternative vere e praticabili per costruire un sistema di trasporto pubblico e collettivo all’altezza delle tante e intrecciate sfide che dobbiamo affrontare".

I rappresentanti del Comitato No Passante spiegano che, se è vero che l'opera contribuirà a far decongestionare il traffico, è vero anche che lo aumenterà, con un incremento di  25 mila veicoli al giorno per un totale di 65milioni di veicoli l'anno. Ciò aumenterebbe le emissioni di CO2 266 mila tonnellate di Co2 l'anno, "ovvero 1.850 tonnellate in più rispetto al non allargamento".

I responsabili sostengono inoltre che sarebbe la stessa società Autostrade ad aver riportato questi dati nel documento del progetto. Così, il Comitato sostiene sia che la città di Bologna sarebbe interessata del 50% delle emissioni di anidride carbonica, sia che nessuno ha mai proposto ancora una valutazione d'impatto sulla salute dei cittadini.

Ora gli ambientalisti chiedono al sindaco Matteo Lepore di fermare il progetto, protestando in diversi modi, tra spentolate e manifestazioni in strada e di piazza. L'ultimo caso di cronaca, che ha suscitato la condanna del Partito Democratico locale, ha visto due lapidi poste in via Scandellara con le scritte "Albero Lepore" e "Albero Bonaccini".

"Le/gli attiviste/i hanno ricordato che due alberi difendono la salute dei bolognesi più degli amministratori locali e regionali; è passato ormai più di un anno, infatti, da quando decine di associazioni hanno chiesto la realizzazione di una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS)", emerge da un post sui social delle associazioni ambientaliste.

Foto di copertina: Extinction Bologna_FB