Perché a volte fa così freddo se c’è il riscaldamento globale?

Si parla sempre di climate change e ci si sente confusi quando inizia a nevicare e le temperature calano a picco. Questo perché è importante conoscere meglio i processi che stanno alla base di questi fenomeni, come la differenza tra clima e meteo e il funzionamento del vortice artico, che ogni tanto ci manda sferzate di aria gelida.
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Sara Del Dot 3 Febbraio 2021
Intervista a Prof.ssa Claudia Pasquero Ricercatrice e docente di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera all’Università Bicocca di Milano

Perché parlano tutti del climate change e del riscaldamento globale ma poi ogni tanto arrivano queste ondate di neve e gelo che lasciano pensare a una nuova era glaciale? Potresti essertelo chiesto anche tu quando ti sei svegliato e hai dovuto passare mezz’ora a spalare la neve che bloccava le ruote della tua auto o quando hai cercato in fretta e furia alle sette di mattina guanti e berretto di lana per affrontare l’aria gelida che ti attendeva fuori. Ebbene, puoi stare tranquillo, nessuno ti sta mentendo. Semplicemente l’arrivo del freddo non implica che il riscaldamento globale non si stia verificando o stia facendo marcia indietro. Anzi, tutto questo ha una spiegazione ben precisa. Che inizia da una distinzione fondamentale e prosegue con un corridoio di aria gelida sopra le nostre teste che ogni tanto apre le porte facendoci arrivare qualche spiffero. Per capire meglio di cosa stiamo parlando abbiamo chiesto aiuto a Claudia Pasquero, professoressa di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera dell’Università Bicocca di Milano.

Anche se fa freddo non significa che non ci sia il riscaldamento globale. Perché?

Il punto da cui bisogna assolutamente partire è la differenza tra il concetto di meteo e quello di clima. Infatti le condizioni meteorologiche cambiano tantissimo da un giorno all’altro e possono esserci variazioni anche di venti gradi dall’oggi al domani, come ben sappiamo. Il fatto che si verifichino delle giornate particolarmente fredde non significa assolutamente che il Pianeta in media non si stia riscaldando. Il clima, infatti, riguarda la temperatura globale del Pianeta, che subisce variazioni minori ma più definitive.

Pensiamo che il riscaldamento medio del globo ad oggi è di circa un grado mentre le differenze di temperatura tra un giorno e l’altro possono essere anche 20 volte più grandi. Capiamo quindi che non è la stessa cosa. E se l’idea che il Pianeta si sia riscaldato di un grado potrebbe non apparire come un cambiamento importante, perché siamo abituati a variazioni più importanti a livello meteorologico. Tuttavia è sufficiente pensare che durante l’ultima glaciazione il mondo era più freddo di 5 gradi rispetto a oggi e il mondo era completamente diverso. Ecco, questo è il clima.

Quindi l’importante è non fare confusione tra questi due concetti. Il clima è infatti considerabile come il macro insieme entro cui si verificano questi sbalzi meteorologi più marcati.

Confondere il meteo e il clima è un grave errore. E se oggi sta nevicando più di quanto sia abituato a vedere, non significa che il Pianeta in media non si stia riscaldando. Sono due cose completamente diverse, anche se ogni tanto vengono confuse. Non posso prendere un evento specifico e usarlo per fare una dichiarazione sul clima globale, che non riguarda il tempo che fa oggi ma invece condizioni mediate su tempi lunghi e zone estese. E non posso nemmeno pensare che se la temperatura sta aumentando allora non potrà più fare freddo in nessun giorno. Non è così.

Qual è il ruolo del vortice artico negli sbalzi di freddo che ci colpiscono ogni tanto?

Da noi, alle nostre latitudini, quand’è che fa particolarmente freddo? La risposta è quando non ci sono le nuvole, perché non c’è quella “coperta” che ci protegge e soprattutto quando arriva l’aria artica. Si tratta di aria che generalmente risiede alle alte latitudini e ogni tanto riesce a scivolare verso le basse latitudini mentre normalmente rimane intrappolata da questo vortice polare che è un vento che si muove da ovest verso est intrappolando l’aria attorno al polo nord. In pratica il vortice polare contiene l’aria polare alle alte latitudini, senza farla arrivare altrove.

Ogni tanto questo vortice si indebolisce, rallenta e permette all’aria artica di fuoriuscire e questa massa d’aria fredda polare riesce ad arrivare a latitudini molto più basse. Non si tratta di un fenomeno raro, diciamo che da quando noi osserviamo la stratosfera (dagli anni ’50 circa) è successo più o meno una volta ogni 2 anni, in totale una trentina di volte.

Questo indebolimento è causato da un riscaldamento a 30km di quota sull’Artico che si chiama “riscaldamento repentino della stratosfera”, nel senso che possono esserci variazioni di diverse decine di gradi nell’arco di pochi giorni, cioè la temperatura a 30 km di quota può passare da -60 a -30 o -20 nel giro di pochi giorni.

Questo riscaldamento anomalo dell’artico determina l’indebolimento di questo vento e quindi la fuoriuscita di aria polare che poi arriva alle nostre latitudini portando questo gelo. Ripeto, non è una cosa nuova ma da quando noi la osserviamo ogni tanto capita.

Quali sono le cause di questo fenomeno? E cosa avete scoperto nel nuovo studio “Decoupling of the Arctic Oscillation and North Atlantic Oscillation in a warmer climate”?

Ci sono tante cause che influenzano questo fenomeno. Noi ne abbiamo identificato una nuova, che è questo riscaldamento dell’oceano Pacifico che si scalda di più dell’Atlantico. E questo è quello che sta succedendo nel climate change, nel senso che il Pacifico si sta riscaldando molto più in fretta dell’Atlantico e questo va a favorire tutta questa catena di eventi, ovvero il riscaldamento in stratosfera che favorisce il vortice polare che favorisce la fuoriuscita di aria artica.

Quindi questo potrebbe essere un legame tra il cambiamento climatico globale e una maggiore incidenza di questi eventi. Il che non vuol dire che il Pianeta si raffredda, non c’entra niente. Stiamo dicendo che all’interno di un clima che sta diventando più caldo potremmo avere ancora più ondate di freddo alle nostre latitudini.