Perché alcune piante hanno foglie aghiformi?

Le foglie aghiformi sono un adattamento evolutivo per ambienti con clima rigido e scarsa disponibilità d’acqua. La loro forma sottile e allungata permette di ridurre la perdita d’acqua.
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Vincenzo Borriello 29 Ottobre 2024

Le foglie svolgono due processi fisiologici fondamentali e di pari importanza: uno è l’assorbimento dell’energia radiante e l’altro sono gli scambi gassosi di tutta la pianta. Nel primo caso si parla di fotosintesi, nel secondo di traspirazione. La morfologia delle foglie è influenzata da fattori ambientali come la carenza di elementi nutritivi, la forte intensità luminosa, eccesso o scarsità di acqua. Può capitare, inoltre, di notare in una pianta foglie dalla forma diversa, in questo caso si parla di eterofillia ed è dovuta agli adattamenti agli stimoli ambientali. Le foglie possono modificarsi per svolgere particolari funzioni: pensiamo agli adattamenti xerofitici che caratterizzano le piante che vivono in ambienti aridi.

Queste piante sono caratterizzate da foglie piccole e spesse oppure da spine o radici profonde. Nel caso delle foglie aghiformi, si tratta  di adattamenti grazie ai quali le foglie sopravvivono in un ambiente caratterizzato da un clima rigido e dove non c’è molta disponibilità di acqua.

Come sono fatte le foglie aghiformi?

Le aghifoglie sono riconoscibili dalla struttura sottile e allungata. Si chiamano aghiformi proprio perché ricordano gli aghi. Presentano una sezione trasversale che può essere piatta, triangolare, o quadrangolare. La loro rigidità è dovuta ad un rivestimento ceroso che serve a proteggere le foglie dalla disidratazione.

I motivi dell’evoluzione in aghiformi

La morfologia delle foglie aghiformi è dovuta all'esigenza di ridurre la perdita d’acqua così da fronteggiare avversità quali il freddo e la siccità. In sostanza, la forma aghiforme è un adattamento evolutivo.

Quali sono le piante aghiformi

Essendo molto comuni, chissà quante volte vi sarete imbattuti in alberi e più in generale, in piante con foglie aghiforme. Anzi, qualcuna di queste le avrete usate anche in cucina: è il caso del rosmarino, una pianta aromatica che dà quel tocco in più a certe ricette. Il primo albero con aghifoglie che viene in mente, probabilmente, è il pino che vanta ben 120 specie. C’è anche l’abete bianco, dalla forma maestosa e slanciata, noto anche come il “principe dei boschi”. Il cipresso con la sua chioma affusolata che solletica il cielo arrivando anche ad un’altezza di 50 metri.