
Alcuni lo hanno definito ironicamente "Fake and chips" per richiamare il famoso piatto a base di pesce servito con le patatine. "Fake", ovvero "finto", perché in realtà questo pesce è stato stampato in 3D da alcune aziende.
Una startup israeliana nel campo della tecnologia alimentare ha sviluppato il primo filetto di pesce al mondo stampato in 3D. L'alimento è stato prodotto grazie alla collaborazione con un'azienda di Singapore che produce frutti di mare coltivati e che ha fornito alla startup le cellule di cernia.
Quest'invenzione potrebbe rivoluzionare la filiera alimentare mondiale del pesce, anche perché l'Onu già diversi anni ha avvertito che "Secondo alcune stime, alla velocità con cui gettiamo oggetti come bottiglie, sacchetti e bicchieri di plastica dopo un solo utilizzo, entro il 2050 gli oceani ospiteranno più plastica che pesci e si stima che il 99% degli uccelli marini avrà ingerito plastica".
Altri dati poi ci mostrano la gravità degli scenari futuri, le cui conseguenze sono legate al riscaldamento globale e all'attività di pesca invasiva in tutto il mondo. Secondo uno studio delle Università della British Columbia canadese e del Western " La pesca a livello globale di tonno è passata da meno di 0,4 milioni di tonnellate nel 1950 a 6 milioni di tonnellate nel 2019 (Coulter et al., 2020), con un aumento di oltre il 1000% negli ultimi 60 anni. Tuttavia, esiste ancora una pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) che minaccia i programmi di ricostituzione degli stock".
Inoltre, come segnalato in un rapporto della FAO, la pesca INN (Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata) negli oceani del mondo ammonta a circa 11-26 milioni di tonnellate di pesce ogni anno. A questo si aggiunge il fatto che secondo il WWF "Oggi ogni persona mangia una media di 19,2 kg di pesce all’anno, circa il doppio rispetto a 50 anni fa".
L'eccessiva pesca e le pratiche di acquacoltura non sostenibili quindi hanno portato a danni ambientali significativi e all'impoverimento delle popolazioni ittiche. Per questo motivo, come segnala l'aziendaSteakholder Foods, i benefici nella produzione del pesce in questo modo sono molteplici:
Umami Meats, l'azienda che ha fornito le cellule di cernia alla Steakholder Foods ha spiegato di aver scelto di coltivare la cernia poiché si tratta di un pesce culturalmente importante in Asia, che viene servito tradizionalmente in occasione di matrimoni, banchetti e celebrazioni del Capodanno lunare. Inoltre la cernia è una specie considerata vulnerabile dall'IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e a rischio di estinzione in natura.
Crediti foto: IG_steakholderfoods