Perché alcuni vestiti puzzano e altri no? Lo studio sui tessuti

Capita che i vestiti assorbano i cattivi odori e puzzino nonostante il lavaggio in lavatrice. Secondo uno studio canadese ciò succede più spesso con nylon e poliestere. Quest’ultimo, in particolare, tende a non essere traspiranti creando così un ambiente ideale per la proliferazione batterica. I batteri, a loro volta, producono composti volatili che causano cattivi odori.
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Kevin Ben Alì Zinati 16 Settembre 2024

Capita spesso di prendere una maglietta o una camicia dall’armadio, indossarla e notare che sì insomma, qualcosa non va.

Sarà successo molte volte anche a te di pensare di avere in mano un vestito pulito e di sentire, invece, un odore sgradevole provenire dal suo tessuto.

Anche se può sembrare casuale, in realtà è tutto perfettamente normale e ci sono diverse ragioni – anche di carattere scientifico – che spiegano perché alcuni vestiti tendono a puzzare più di altri nonostante un giro in lavatrice.

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada, ha scoperto infatti che il cotone e altri particolari tipi di materiale realizzati da fibre cellulosiche o di origine vegetale assorbono e quindi rilasciano minori quantità di composti che causano odori rispetto ad altri tessuti.

Lo studio sui tessuti: quali sono i "peggiori"

Fino ad oggi sapevamo che il poliestere è un materiale che “puzza” più di altri dopo essere stato indossato da un corpo sudato ma non se ne conosceva tuttavia il perché.

“Se avessi un'ascella sudata che in realtà non ha mai toccato la maglietta che indossi, allora il tessuto non diventerebbe molto puzzolente” ha spiegato Rachel McQueen, scienziata di abbigliamento e tessuti presso la Facoltà di scienze agrarie, della vita e ambientali che ha condotto la ricerca con i colleghi dell'Università di Otago in Nuova Zelanda.

Il team ha dunque provato a capire come gli odori si trasferiscono e vengono assorbiti selettivamente da vari tipi di fibre immergendo varie fibre di tessuto in una soluzione di sudore liquido per diversi periodi di tempo.

Una volta estratti, ne hanno poi analizzato la capacità di rilasciare i vari composti che causano odori attraverso strumenti in grado di rilevare gli odori nell'aria in tempo reale, alla stregua di quanto è in grado di fare il naso umano.

“Studiando il trasferimento di odori ai tessuti usando una soluzione di sudore liquido, siamo stati in grado di fornire una visione più realistica di come questi composti odoriferi entrano realmente nei nostri vestiti” ha continuato la dottoressa McQueen.

Tra i peggiori ci sarebbero i tessuti sintetici come il poliestere e il nylon. Il poliestere, in particolare, ma come tutti i tessuti sintetici tendono a non essere traspiranti creando così un ambiente ideale per la proliferazione batterica. I batteri, a loro volta, producono composti volatili che causano cattivi odori.

Al contrario, i tessuti naturali come il cotone e la viscosa, che sono fibre di origine vegetale, assorbono e rilasciano quantità minori di composti che causano odori.

Non solo sudore: 5 cattivi odori che rimangono sui nostri vestiti

Il sudore tuttavia non è la sola sostanza a causare cattivi odori sui nostri vestiti. Te ne racconto altri cinque capaci di rimanere intrappolati nei tessuti:

  • L’odore di cibo, soprattutto quelli di alimenti fritti o speziati
  • Il fumo di sigaretta è particolarmente persistente e può rimanere sui vestiti anche dopo diversi lavaggi.
  • L’odore di muffa, tipico di quando lasci i vestiti umidi per troppo tempo
  • I profumi e deodoranti: in questo caso sto parlando di odori piacevoli ma anche quelli di profumi e deodoranti possono restare sui vestiti per parecchio tempo. E alla unga possono combinarsi con il sudore creando, a qual punto sì, degli odori sgradevoli.
  • L’odore di animali domestici: i peli e gli odori degli animali domestici possono facilmente trasferirsi sui vestiti e rimanere intrappolati nei tessuti, per per diverso tempo.

Fonte | Università di Alberta