Perché ci sono stati blackout ripetuti a Milano. La spiegazione di Alessandro Bosisio, ricercatore del Politecnico

Se sei di Milano, sicuramente ti sarai accorto che in questi giorni si sono verificati numerosi blackout. Il perché di questo fenomeno lo abbiamo chiesto ad Alessandro Bosisio, ricercatore del Dipartimento di Energia del Politecnico.
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Francesco Castagna 24 Giugno 2022
In collaborazione con Alessandro Bosisio Ricercatore del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano

Questo è stato il pensiero di molti cittadini di Milano negli ultimi giorni, ma anche di altre città colpite dal fenomeno del blackout. Con questo termine si indica mancanza di energia (prevista o meno) di un impianto.

In questo specifico caso è successo alla rete elettrica. Gli abitanti di Milano sono stati per diverse ore senza luce ed elettrodomestici, con i disagi evidenti che ne derivano.

Abbiamo sentito Alessandro Bosisio, ricercatore del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano.

"Abbiamo visto anche in anni precedenti che il problema principale è dovuto all'arrivo del caldo, quando per alcuni giorni consecutivi Milano è colpita da alte temperature e da livelli di umidità elevati", spiega il ricercatore, "tutto ciò porta i cittadini a una situazione di disagio fisiologico e quindi a un utilizzo massivo dell'aria condizionata, i quali consumi, si parla di aumenti dell'ordine del 30-35% in pochissimi giorni, conducono la rete elettrica a una situazione di stress". 

A gestire la rete nel Comune di Milano è Unareti, la società incaricata della distribuzione di energia elettrica e gas. Unareti sui social ha informato costantemente dello stato della rete elettrica. "Unareti sta facendo tutto il possibile per una migliore gestione dei guasti, automatizzando sempre più cabine secondarie, con la possibilità di rialimentare il prima possibile gli utenti che sono rimasti senza energia elettrica".

Come ci spiega il dottor Bosisio, Milano ha un consumo di energia elettrica pari a quello del Trentino Alto Adige o della Liguria. A confronto con la superficie c'è una densità energetica più rilevante. "Altre azioni che potrebbero alleviare questa situazione di stress della rete elettrica sono gli incentivi sull'efficienza energetica degli edifici. È infatti chiaro che, più l'edificio è isolato rispetto all'ambiente esterno, minore sarà il consumo energetico del condizionatore".

Un'altra misura che si potrebbe adottare potrebbe essere quella di alzare la temperatura di funzionamento dei condizionatori negli edifici privati, ma si tratterebbe di un'operazione di buona volontà e buon senso.

"Visto che le interruzioni sono legate al disagio fisiologico delle persone, se l'ambiente urbano in cui viviamo fosse progettato per ridurre tale disagio, questo sarebbe sicuramente un buon punto di partenza". Bisogna quindi intervenire sullo spazio urbano e incrementare gli spazi verdi a disposizione della cittadinanza.