Perché collezioniamo oggetti?

Il collezionismo in qualche modo contraddistingue tutti noi. C’è chi lo utilizza per mantenere vivi i ricordi e le memorie di momenti speciali, chi prova piacere nella ricerca continua di oggetti da aggiungere a una specifica collezione e chi invece ne “ha bisogno” per acquistare uno status sociale e ottenere una forma di riconoscimento da parte degli altri.
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Kevin Ben Alì Zinati 18 Ottobre 2024

Figurine, francobolli, auto, scarpe, orologi, giocattoli. La lista delle cose che tendiamo a collezionare potrebbe andare avanti all’infinto, così come quella che racchiude le ragioni per cui raccogliamo e custodiamo con gelosia oggetti specifici.

Per molti, per esempio, il collezionismo è una sorta di macchina del tempo, un modo cioè per mantenere vivi i ricordi e le memorie di momenti speciali o di persone care che non sono più vicine.

Per altri invece è una vera e propria forma di piacere. La caccia all’oggetto desiderato, infatti, spesso diventa fonte di grande gioia e soddisfazione, così come il momento lo si aggiunge al suo posto nella collezione.

Non dimenticare però che esistono anche ragioni di carattere psicologico che aiutano a spiegare perché ci dedichiamo a questa attività.

Le motivazioni dietro il collezionismo

Il collezionismo – che non è semplice accumulo – si fonda su dovere ragioni, soggettive per ciascuno di noi e può essere, appunto, motivato da una varietà di fattori, che vanno dal piacere personale a ragioni psicologiche più complesse.

Nostalgia e memoria

Molte volte, il collezionismo nasce come tentativo per sfidare il tempo e mantenere vivi i ricordi di un momento passato, di un periodo della nostra vita o di persone care.

In questi casi gli oggetti diventano vere e proprie ancore emotive che fermano nella nostra memoria momenti importanti e particolarmente significativi.

Piacere

La ricerca di un oggetto da collezionare per tantissimi è esse stessa un momento di grande gioia. Un piacere così grande che spesso viene eguagliato solamente dalla soddisfazione che si prova nel momento in cui, una volta trovato, lo si ripone al suo posto nella collezione.

È facile intuire le emozioni che entrano in gioco in questi casi, dai brividi di eccitazione della ricerca fino al senso di realizzazione che può nascere una volta raggiunto l’obiettivo che ci si era prefissati.

Desiderio di conoscenza

Ci sono persone che collezionano oggetti per conoscere e sapere. La curiosità e il desiderio di imparare spesso può portare, di fatto, a collezionare oggetti in modo da contemplare e studiare in maniera più approfondita un particolare argomento o periodo storico.

Riconoscimento da parte di altri

Accanto al senso di realizzazione di cui ti parlavo prima non devi sottovalutare anche l’idea di riconoscimento che può nascere in chi possiede collezioni di grande valore.

In molti casi possedere una collezione impressionante può dare anche un certo status sociale, che porta ammirazione e una qualche forma di stima da parte degli altri.

Dal collezionismo al consumismo

Il collezionismo tuttavia ha un piccolo Leto negativo. Si porta dietro il rischio, cioè, di favorire comportamenti di acquisto compulsivo.

Il confine tra collezionismo sano e consumismo infatti può essere sottile, e senza un controllo attenta, la passione per il collezionismo può anche trasformarsi in una dipendenza.

Per mantenere il collezionismo un’abitudine sana e piacevole ti consiglio di stabilire sempre un budget oltre il quale non sei disposto ad andare per l’acquisto di un determinato oggetto e di cercare di rispettarlo sempre.

Cerca poi di acquisire pezzi che abbiano un significato speciale o che siano originali e di alta qualità, piuttosto che accontentarti di accumulare oggetti solo per il gusto di farlo.

Occupati della tua collezione, tenendola sempre ben organizzata e curata e soprattutto non disdegnare qualche periodo di pausa dalle ricerche.